Attualità di Redazione , 18/07/2024 11:27

Una nuova teca per la conservazione del Burcio Nuova Maria al parco Fistomba

La nuova copertura del Burcio
La nuova copertura del Burcio

Il burcio Nuova Maria è l’ultima vera imbarcazione da carico di questo tipo rimasta, ovvero un mezzo acqueo diffuso nel padovano che serviva per trasportare ogni genere di merce, quando ancora le strade erano poche e non c’era la ferrovia. 

Prima dell’avvento dei motori, le imbarcazioni da carico, oltre a quelle adibite al trasporto passeggeri come il burchiello in navigazione nei fiumi e canali, erano normalmente tirati da animali da terra, cavalli in particolare, e presentavano il fondo piatto per consentire la circolazione nelle vie d’acqua e in laguna con limitata profondità. La principale caratteristica, che distingueva i burci da altri tipi di imbarcazione era la prua costruita come proseguimento del fondo piatto. Ciò consentiva di potersi avvicinare alle rive dei corsi d’acqua per il carico o lo scarico delle merci trasportate in qualsiasi punto, senza il rischio di provocare danni al natante.

Il burcio Nuova Maria, presente al Parco Fistomba, è il modello di burcio più piccolo, misura poco meno di 20 m, mentre i tipi più grandi potevano raggiungere i 30 metri. Costruito nel 1947 dal cantiere Schiavon di Portosecco, nella laguna di Venezia, era utilizzato inizialmente per il trasporto di collettame a Venezia, poi per l’estrazione e il trasporto della sabbia nel basso Brenta.

Nel 1991 è stato acquistato dall’Associazione Lo Squero di Padova che con un restauro lo ha adibito al trasporto passeggeri a scopi turistico-culturali e il burcio ha iniziato a circolare nelle vie d’acqua padovane quando queste erano da tempo percorse soltanto da piccole barche a remi. 

Con questa imbarcazione Lo Squero ha iniziato a sperimentare ogni possibile itinerario attraverso i canali padovani e proprio grazie a questa esperienza nel giro di pochi anni sono nate a Padova numerose imprese di trasporto turistico fluviale.

Una volta dismesso e tirato a terra il burcio Nuova Maria è diventato un cimelio capace di attirare la curiosità e l’interesse dei tanti turisti a bordo delle moderne barche che navigano sul Piovego. 

Ovviamente il burcio a terra corre il rischio di deteriorarsi e grazie alla disponibilità dell’azienda Archimede Spa, è stato avviato un progetto per migliorare la sua conservazione dotando l’imbarcazione di una copertura più resistente e capace di proteggerla. 

Il recupero del burcio, così come la sua costante protezione e tutela, sono importanti perché si tratta di un raro esempio dell’alto livello raggiunto dalla cantieristica navale veneta, non soltanto nella costruzione di barche a remi, come la celebratissima gondola, ma anche di natanti per il trasporto merci.      

L’azienda che ha sponsorizzato l’iniziativa fornendo tutta la nuova copertura oggi presentata, Archimede Spa, dal 1988 si occupa della lavorazione e trasformazione di materie plastiche in lastra, in particolare lavora nel settore degli espositori. 

Sergio Giordani, il Sindaco di Padova, ha commentato: “Siamo in un parco molto apprezzato e frequentato e finalmente ora tutti potranno ammirare questa imbarcazione così preziosa per Padova che non dovrà più essere coperta da teli verdi. Il burcio rappresenta un pezzo della storia della nostra città, e il nostro interesse nel dargli nuovo splendore è sempre stato massimo: sono state intraprese diverse iniziative nel tempo e ora, grazie ad un’importante azienda del territorio, abbiamo fatto questo passo ulteriore  per la sua tutela e protezione ma anche perché possa essere ammirato e scoperto da tutti. Ringrazio l’Archimede SpA e l’amministratore delegato per la disponibilità e l’investimento, così come l’associazione Lo Squero e tutte le persone che ogni giorno si impegnano in modi diversi per tutelare e valorizzare il nostro patrimonio". 

Antonio Bressa, assessore al Verde del Comune di Padova ha aggiunto: “Un Parco come il Venturini Natale, a metà tra le mura cinquecentesche e il Piovego, non è solo un’oasi di benessere nel verde ma anche un luogo di testimonianza storica. Anche grazie a questo bellissimo intervento di recupero del burcio lo valorizziamo ulteriormente, promuovendo ancora una volta Padova come città d’acqua". 

Pier Giovanni Zanetti, Presidente associazione Lo Squero, ha dichiarato: “Abbiamo acquistato e gestito questa barca per oltre 20 anni, con un costo di manutenzione molto importante quindi siamo molto soddisfatti e grati del fatto che si sia trovata questa soluzione che aiuta a preservare il simbolo di un mondo importante che oggi non esiste più, la testimonianza materiale di un mondo scomparso che ha però segnato il nostro territorio. Abbiamo avuto anni fa l’intuizione di salvare questo burcio e conservarlo, ora bisognerebbe riqualificare tutta la navigazione e riprendere una tradizione così importante per il nostro territorio". 

Daniel Bortolamei, Amministratore Delegato Archimede SPA, ha affermato: “Alla nostra azienda piacciono le sfide difficili. Alla richiesta del Sindaco Giordani di trovare un metodo di conservazione del Burcio, che permetta alle persone di continuare ad ammirarlo, grazie alla collaborazione dei nostri partner Sabic (produttore) e Meglas (distributore) siamo riusciti nell’intento, con un prezioso lavoro artigianale per riuscire ad adattare un materiale nuovo ad una struttura esistente. Onorati di essere stati scelti".