Attualità di Redazione , 18/07/2024 11:10

Togliere l'Imu per tre anni a chi affitta a lungo termine: la proposta piace all'Ascom

Affitti brevi
Affitti brevi

Togliere l’IMU per un triennio a chi affitta a lungo termine il proprio appartamento.

Sposa la proposta dell’amministrazione fiorentina l’Ascom Confcommercio di Padova che punta ad una rimodulazione del tributo che possa frenare la proliferazione di affitti brevi che sta “erodendo” comunità anche ad una città non grande ma dal forte trend turistico qual è la città del Santo.

“Firenze, Barcellona, Amsterdam, New York - attacca il presidente Patrizio Bertin - quattro città che hanno dichiarato guerra agli affitti brevi perché, di fatto, le case in affitto breve non sono abitate da nessuno, a differenza di quelle di proprietà o di quelle in affitto a lungo termine. Nel breve i turisti arrivano, dormono qualche notte (spesso una sola) e se ne vanno. Risultato: centro e quartieri trasformati in villaggi turistici o parchi divertimento, a scapito della comunità e di chi vorrebbe abitare in pianta stabile quei luoghi. Dunque serve una norma che riduca drasticamente la possibilità di affittare per brevi periodi gli immobili favorendo l’affitto ai residenti".

"Sia chiaro - continua Bertin - noi non discutiamo la legittimità dell'utilizzo della proprietà, messa a dura prova, in questi anni, dalla difficoltà di tornare in possesso dell'appartamento una volta terminato il contratto o restituito fortemente danneggiato, però ci poniamo anche il problema della vivibilità della città". La verità è che, senza correttivi, sembra una partita dal risultato già acquisito. L'affitto breve, in questo senso, è particolarmente redditizio: una casa affittata a 90 euro a notte (ma è sicuramente un calcolo per difetto) per venti giorni al mese produce un reddito di 1.800 euro, difficilmente raggiungibile, mediamente, a Padova, con un affitto a lungo termine. Questo ha portato molti proprietari di casa a modificare i loro immobili dagli affitti a lungo a quelli a breve termine.

La riduzione dell’offerta di case, unita alla competizione dei prezzi degli affitti brevi, ha fatto aumentare il costo degli affitti in molte città, in particolare quelle turistiche o universitarie.

“E Padova - aggiunge Silvia Dell’Uomo, presidente degli agenti immobiliari della Fimaa Ascom Confcommercio - che è turistica e universitaria al tempo stesso, non sfugge a questa regola che si riverbera sull’aumento degli affitti, in media superiore al 5% nell’arco di 4 anni, ovvero nel post pandemia. E non sembra, oggettivamente, che possa finire qui. A Barcellona, città che di recente ha annunciato uno stop agli affitti brevi a partire dal 2029, si ritiene che Airbnb abbia fatto aumentare in media i prezzi degli affitti dell’1,9 per cento in un solo anno, mentre nei quartieri in cui Airbnb è più presente l’aumento è stato addirittura del 7 per cento”. La diffusione di Airbnb in molte città italiane ha creato dei problemi ai residenti in termini di vivibilità dei luoghi. La conversione di migliaia di appartamenti in Airbnb ha trasformato intere zone delle città in “quartieri dormitorio”, in cui le comunità si sono ristrette così come il numero dei residenti.

“Se guardiamo al trend di altre città - continua Bertin - è facile prevedere anche per Padova, in assenza di correttivi, uno spopolamento a favore dei centri limitrofi”.

Come limitare allora gli effetti negativi, mantenendo quelli positivi? Perchè è chiaro che una battaglia per la città non può infatti essere una crociata contro il turismo. "Firenze - conclude il presidente di Confcommercio Ascom Padova - ha pensato ad un azzeramento dell'IMU per tre anni in favore di chi passa dal breve al lungo. Mi sembra una proposta ragionevole e mutuabile, peraltro in linea con quanto previsto dal Comune di Padova per le abitazioni locate a canone concordato che già godono di uno sconto: dunque IMU a zero per un triennio a chi affitta a lungo termine".