Fossi di Albignasego invasi dai Gamberi killer della Louisiana VIDEO
I fossi di Albignasego sono invasi dai gamberi killer della Louisiana. A inviarci il video è Paolo Caratossidis, l'inventore del Festival della Cucina Veneta.
Si tratta di gamberi rossi di acqua dolce originari delle aree palustri e fluviali degli Stati Uniti centro-meridionali e del Messico nord-orientale. E' una specie aliena molto vorace che può avere un forte impatto negativo sugli ecosistemi e sugli habitat nei quali si diffonde. Il gambero rosso della Louisiana è una delle peggiori minacce alla coservazione degli ecosistemi, gravemente impattante sia sui piccoli vertebrati di cui si nutre sia sull'habitat che intacca scavando profonde tane nel sottosuolo e nutrendosi di alghe e piante acquatiche. L’assenza di predatori naturali fa sì che questi animali possano riprodursi in modo incontrollato, mettendo a rischio la sopravvivenza delle specie sia animali che vegetali di cui si nutrono.
E, se continua imperterrita l’avanzata del ‘granchio blu’ crostaceo ‘alieno’ in tutte le coste italiane con epicentro il Delta del Po e la laguna veneta, anche l’entroterra si trova a fare i conti con le ormai famigerate specie aliene.
Paolo Caratossidis ha filmato l’incontro ravvicinato con alcuni esemplari del temibile gambero killer della Louisiana. “La presenza di questi crostacei in fossati e canali non è ahimè una novità. Ma non pensavo di vederli sguazzare placidamente in un contesto urbano. Sono ben visibili e hanno la dimensione di una spanna abbondante. Mangiano di tutto e sono una bomba ad orologeria per l’ecosistema e le specie autoctone - ha detto -. Sono originari delle Americhe dove vengono mangiati, ma sconsiglio vivamente di fare altrettanto con questi che vivono in canali di scolo ed in presenza di inquinamento”.
Il Procambarus Clarkii (questo il nome scientifico del cosiddetto gambero della Louisiana) può superare spesso i 12,5 cm di lunghezza. Per la sua velocità di accrescimento e prolificità è stato importato a scopo di allevamento nelle acquacolture di numerosissimi paesi ed è attualmente considerato il gambero di fiume più diffuso al mondo in quanto si conoscono sue popolazioni acclimatatesi praticamente in ogni continente ad eccezione di Australia e Antartide.
In Italia fu importato in Toscana dalla Louisiana da un'azienda di Massarosa, vicino al Lago di Massaciuccoli, per un tentativo di commercializzazione. Si è poi diffuso, complice anche l'irresponsabilità degli allevatori e la mancanza di politiche di gestione ordinata dell'immissione di nuove specie sul territorio nazionale, dopo esser sfuggito al controllo degli allevamenti di chi lo aveva importato, in quasi tutta l'Italia.
“Stiamo iniziando a convivere con fenomeni di ampia portata che dimostrano dei cambiamenti epocali per ciò che riguarda il nostro territorio. Bisogna vigilare ed intervenire al più presto!” conclude Caratossidis.