Attualità di Redazione , 05/06/2023 13:52

Mons. Gian Luca Perici nominato arcivescovo di Bolsena e nunzio apostolico in Zambia e Malawi

Mons. Gian Luca Perici
Mons. Gian Luca Perici

Papa Francesco ha nominato arcivescovo titolare di Bolsena e nunzio apostolico in Zambia e Malawi il mons. Gian Luca Perici, incardinato nella Diocesi Suburbicaria di Velletri-Segni – Roma, originario di Cittadella.
E proprio a Cittadella mons. Perici si trovava in occasione della nomina, impossibilitato, a causa di uno sciopero degli aerei, a rientrare a Lisbona, in Portogallo, dove attualmente è consigliere in Nunziatura apostolica. L’annuncio è stato dato solennemente nel Battistero del Duomo di Cittadella, dall’arciprete di Cittadella, mons. Luca Moretti, alle ore 12, in contemporanea alla sala stampa Vaticana e la Diocesi di Velletri dove il nuovo nunzio è attualmente incardinato.
A festeggiare la nomina erano presenti familiari e amici, il vicario generale di Padova mons. Giuliano Zatti, alcuni preti del Cittadellese, le autorità civili, compresi i sindaci di Cittadella e di San Pietro in Gù dove recentemente ha spostato la sua residenza mons. Perici.

IL PROFILO Mons. Gian Luca Perici, originario di Cittadella, è nato a Bassano del Grappa (Vicenza) il 17 settembre 1964. È stato ordinato sacerdote il 21 settembre 1991, incardinandosi nella Diocesi di Velletri-Segni. Nel 1995 ha conseguito la licenza il liturgia al Pontificio Istituto liturgico Sant’Anselmo di Rome e nel 2001 il dottorato in Diritto Canonico alla Pontificia Università di San Tommaso d’Aquino a Roma. Dal 2016 è prelato d’onore di Sua Santità. È entrato nel Servizio diplomatico della Santa Sede il 1° luglio 2001, ha prestato la propria opera nella Nunziatura apostolica come segretario in Messico (2001-2002), Haiti (2002-2005), Malta (2005-2008), Angola (2008-2011) e come consigliere di Nunziatura apostolica in Brasile (2011-2015), Svezia (2015-2018), Spagna (2018-2021) e Portogallo (2021-2023). Oltre all’italiano parla francese, inglese, portoghese e spagnolo.

Questo il messaggio di Mons. Gian Luca Perici: "Carissimi amici, familiari e tutti coloro che hanno voluto gentilmente partecipare a questo incontro un po’ speciale. 
Desidero, prima di tutto, ringraziare Dio per il dono incommensurabile, che mi ha fatto, nel volermi annoverare tra i successori degli apostoli attraverso la prossima consacrazione episcopale e con il Signore ringrazio papa Francesco per la fiducia che ancora una volta vuole accordare alla mia persona chiamandomi a rappresentarlo come suo ambasciatore nelle repubbliche di Zambia e Malawi. 
Ringrazio il vescovo di questa amata Diocesi di Padova, il vicario generale mons. Giuliano Zatti, ringrazio l’arciprete del Duomo mons. Luca Moretti per aver preparato, in poco tempo e con tanta disponibilità ed entusiasmo questo incontro che, come dicevo è unico, visto che si tratta della prima volta, in 800 anni, che Cittadella avrà tra i suoi cittadini, un arcivescovo e nunzio apostolico (ambasciatore del Santo Padre). Ringrazio anche don Guido, parroco di San Pietro in Gù, e i sacerdoti presenti.
Ringrazio le autorità pubbliche, il senatore Massimo Bitonci, mio compagno di scuola, i signori sindaci di Cittadella e San Pietro in Gù, quest’ultimo mio nuovo paese di residenza. Le autorità militari, i miei familiari, amici e tutti voi.
Quando Sua Eminenza il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato mi ha comunicato, un paio di mesi fa, la volontà del Santo Padre di affidarmi questa nuova missione, mi chiedeva, altresì, il consenso.
Non nascondo che ho avuto qualche momento di piccolo timore di fronte a tanta responsabilità, ma al contempo ho pensato che se il Signore mi ha accompagnato fino ad oggi significa che avrà la bontà e la misericordia di accompagnarmi anche nel futuro. Quindi ho accettato senza esitazione.
Si è trattato poi di scegliere la sede titolare vescovile, che per particolare cortesia mi è stato data la possibilità di presentare una terna, e in quel momento era disponibile, tra le altre, Bolsena grande testimone di un famosissimo miracolo eucaristico.  Come sacerdote non potevo essere più contento.
Poi ho dovuto pensare anche allo stemma vescovile. In questo caso mi è stato facile perché ho voluto che fossero rappresentati simboli che significassero qualcosa per la mia vita: Cittadella, la città murata (nel primo campo dello stemma), paese dove sono nato e cresciuto, la colomba della pace (al centro dello stemma), che simbolizza il nunzio apostolico quale messaggero di pace e giustizia nei paesi dove svolge il suo ministero e infine (nella parte inferiore) l’ancora simbolo del martirio di san Clemente I°, papa e martire, patrono di Velletri e della Cattedrale dove ho svolto i miei primi otto anni di sacerdozio.
Infine il motto dello stemma. Anche su questo, più che sugli altri, non ho avuto dubbi. Ho inserito le prime parole della preghiera mariana più antica. Sub tuum Praesidium, sotto la tua protezione. Una preghiera che recito da quando ero seminarista e che mi piace recitare anche più volte al giorno. E questo è anche l’augurio per me e per voi: Che la Vergine Maria ci protegga tutti sotto la Sua protezione. E come suole dire Papa Francesco, pregate per me".