Padova fa ancora la storia con un trapianto di cuore da cadavere VIDEO
14 novembre 1985: il professor Vincenzo Gallucci scrive la storia della medicina con il primo trapianto di cuore in Italia all’Ospedale di Padova.
37 anni dopo, l’11 maggio 2023, la cardiochirurgia padovana scrive un’altra pagina di storia rivoluzionaria, con il primo trapianto di cuore da donatore cadavere.
Allora fu il falegname di Vigonovo Ilario Lazzari a ricevere il cuore di un giovane ragazzo trevigiano.
Oggi il cuore l’ha ricevuto un 46enne, cardiopatico congenito, due interventi subiti in attesa di trapianto, in scompenso cardiaco avanzato.
Anche questa volta il cuore arriva da un donatore di Treviso, ma questa volta è un cuore che s’è fermato. Per oltre 20 minuti, tanto lungo prevede la legge italiana che il cuore sia fermo per dichiarare il decesso di un paziente.
E questo cuore è stato fermo anche di più, una 40ina di minuti, per poi essere diremmo noi in maniera assolutamente scorretta ma che rende l’idea, resuscitato, riattivato…
E’ il primo trapianto a cuore fermo in Italia, ma è una prima mondiale in realtà, se si considera che gli altri paesi come la Gran Bretagna o l’Australia lo realizzano già ma con tempi diversi, di un cuore che resta inattivo per pochi minuti, 2- 5, mai nessuno dopo 20 minuti.
Fondamentale per l’impresa l’apporto dei colleghi cardiochirurghi trevigiani, del dottor Paolo Zanatta, direttore dell’anestesia e rianimazione della Marca Trevigiana.
Una rivoluzione che permette ora di poter aumentare del 30% gli organi a disposizione per i trapianti. Ovviamente deve trattarsi di cuori sani in partenza, con le coronarie in buono stato. Quello appena donato dopo essere stato fermo ed essere stato ricondizionato è ripartito molto bene, l’intervento è perfettamente riuscito. Prossima sfida, ora, per risolvere definitivamente le liste d’attesa dei pazienti con scompenso cardiaco terminale è quella di un cuore interamente artificiale.
Intanto, il grazie e l’appello vanno ai donatori…