Padova culla dell'anatomia, centro di riferimento per la donazione dei corpi alla scienza VIDEO
Senza il teatro anatomico di Padova non sarebbe nata la medicina moderna; voluto da Girolamo Fabrici d'Acquapendente nel 1594 e ancora perfettamente conservato, è il più antico teatro anatomico stabile al mondo. Ma ancor prima se ne trasportava uno mobile nel cortile antico del Bo per le autopsie, nell’università culla della scienza, con Vesalio e il suo primo manuale di anatomia di metà 500, centinaia di tavole divise in capitoli, disegnate dai pittori della scuola di Tiziano, tridimensionali, per trasmettere gli studi e i saperi del corpo umano.
E ancor oggi Padova è la prima anatomia d’Italia, 48esima al mondo, una delle poche (nello specifico 7 in Italia) accreditate come centro di riferimento per la conservazione e l’utilizzo dei corpi dei defunti, donati alla scienza.
Con una disposizione anticipata di trattamento che si può fare quando si è in vita, si può donare il proprio corpo alla scienza, nel centro di anatomia clinica di Padova arrivano 3-4 dichiarazioni di donazione a settimana, ma alla fine vengono studiati un paio di corpi al mese.
Il corpo donato, dopo le celebrazioni funerarie con in familiari, resta 12 mesi a disposizione dell’anatomia clinica per gli studi, principalmente di formazione e studio, ma anche di ricerca e sviluppo di nuove tecniche chirurgiche, al termine dei quali, come tributo di enorme rispetto e riconoscenza per questo dono totale alla scienza, viene celebrata una cerimonia funebre di riconoscenza anche ad anatomia clinica.
Ora dopo l’accreditamento del ministero a centro di riferimento regionale arrivano anche i finanziamenti al Bo.
E si porta avanti la storia scritta proprio da qui, all'ingresso del Teatro Anatomico di Padova, da quel “Hic est locus ubi mors gaudet succurrere vitae”: questo è il luogo dove la morte gode nel dare soccorso alla vita…