Alla campanella delle 8 in via Barbarigo non mancava quasi nessuno all’appello. Oggi i docenti sono in relax, anzi: di sorveglianza. In cattedra, al fianco di numerosi prof universitari, ci sono gli studenti, nella loro prima giornata di autogestione autorizzata da sei anni a questa parte. Ovunque, un silenzio surreale che significa: obiettivo raggiunto.

Clima, congedo mestruale, educazione sessuale e sostegno psicologico post covid, richiestissimo. Al liceo scientifico Nievo, che quest’anno compie un secolo, gli 850 studenti delle due sedi organizzano 5 ore alternative per parlare dei temi che stanno loro a cuore.

Al programma, vario e articolato, comprensivo di tornei in palestra, gettonato quello di ping pong, una commissione di 30 ragazzi ha lavorato 2 mesi, invitando 37 esperti del Bo e compilando un file di adesioni per gestire al meglio i flussi.

Prove di libertà e indipendenza, di apertura mentale e pure di movimento visto che dalla sede centrale di via Barbarigo alla succursale di via Brondolo si deve andare a piedi. I rappresentanti hanno fatto da security guard all’ingresso chiedendo a tutti il libretto. E tutto è filato liscio, senza intrusioni.