Emergenza bullismo in Veneto. Zaia: "Sia il bullo a cambiare scuola, non il bullizzato" VIDEO
Bulli e bullizzati, casi in aumento. L’ultimo è quello di un 12 enne della Bassa Veronese deriso dai compagni a causa della cicatrice in viso causatagli da un incidente stradale. Traumatizzato, si ritrova a dover cambiare scuola a causa dei suoi compagni aguzzini. Ospite a Palazzo Balbi, a Venezia, dal governatore Luca Zaia, per parlare di legalità ed educazione al rispetto, il ministro per l’Istruzione Giuseppe Valditara promette di battersi perché possa trovare un’altra scuola al più presto, anche se l’anno scolastico volge al termine.
Il punto è proprio questo: “Sia il bullo a cambiare scuola, non il bullizzato”, sottolinea Zaia.
In questa escalation di violenza e aggressività che accomuna ragazzini e ragazzine, il presidente della Regione si appella alle famiglie: “E’ loro – dice – la responsabilità educativa, non delle istituzioni”. Così, con la legge del contrappasso dantesco, come l’ha definita il governatore, auspica all’obbligo per i bulli di lavori socialmente utili in strutture per anziani, disabili, donne vittime di violenza.
A Roma, intanto, il ministro sta attendendo l’esito di un tavolo di esperti per affrontare il tema bullismo. Nel frattempo, ha emanato una circolare per evitare l’uso improprio del cellulare a scuola e anche per sostenere le spese legali agli insegnanti. “Mi ha colpito – commenta Valditara – il caso di quella docente di Rovigo colpita da un suo alunno coi pallini”.
Più regole dunque, più severità ma anche più collaborazione tra famiglie e scuole. Il bullismo si nutre di emulazione di cui i social sono cassa di risonanza.