Centro per cambio genere. Il Servizio Accoglienza Trans: "Più collaborazione con noi" VIDEO
“Le persone transgender prima di andare in ospedale contattano le associazioni, chiediamo a Zaia più collaborazione, perché il progetto sia ottimale”. Ilaria Ruzza, del Sat Veneto, invita Zaia e Donazzan al Padova Pride il prossimo 3 giugno.
Dopo la delibera della Giunta del Balbi che ha individuato nell’ospedale di Padova la struttura pubblica di riferimento del Veneto per il cambio di genere, il progetto è ora al vaglio dell’area regionale Sanità e sociale. Spetterà infine al nuovo dg Annicchiarico porvi il sigillo con decreto.
La strada indicata dal governatore Zaia, comunque, è segnata.
Il Sat, Servizio Accoglienza Trans del Veneto, che in 12 anni ha seguito 1600 transgender, di cui 280 solo l’anno scorso, accoglie la svolta positivamente ma chiede di non consirare il percorso di cambio genere come un disturbo, una malattia, o, peggio, una devianza (le prime vittime di bullismo a scuola – tema caro al governatore sono proprio ragazzi e ragazze che stanno cercando la loro identità). Chiedono, quindi, più collaborazione con le associazioni che bene conoscono il fenomeno da tempo.
“Perché prima di andare in ospedale siamo noi ad essere contattati – spiega la portavoce del Sat del Veneto Ruzza.
Al momento, il progetto che riguarda l’Azienda Ospedale Università di Padova non prevede budget né chirurgia ricostruttiva, come, ad esempio, la vaginoplastica.
Chi decide di cambiare genere lo fa dopo aver cambiato i documenti ma si può fare il cambio anagrafico senza necessariamente cambiare sesso.