Attualità di Redazione , 17/03/2023 11:06

Ulss 6: controllo delle apnee per un sonno più sereno e tranquillo

Ulss 6, visita per apnee notturne
Ulss 6, visita per apnee notturne

Come sosteneva il poeta argentino Jorge Luis Borges “dormire è distrarsi dal mondo”; spesso, però, può accadere che non riusciamo a concederci questa “distrazione”, non riuscendo a riposare bene e a sentirci in forma il giorno dopo.
In occasione dell’odierna World Sleep Day, vogliamo approfondire uno specifico disturbo del sonno ossia la sindrome delle apnee ostruttive del sonno o OSAS (Obstructive Sleep Apnea Syndrome) e presentare un’equipe che nella nostra Azienda è a fianco dei pazienti per la gestione di questa patologia.

Parliamo dell’ambulatorio del sonno attivato dall’UOC di Pneumologia dell’Ospedale di Cittadella, diretto dalla dottoressa Maria Rita Marchi, e di cui è responsabile la dottoressa Naile De Almeida Neves. All’ambulatorio accedono pazienti inviati dal medico di medicina generale o da altri medici specialisti quali otorinolaringoiatra, cardiologo e neurologo, per cui si sospetta la malattia.
Chi soffre di apnee ostruttive del sonno russa in modo molto evidente fin dalle prime fasi di sonno (il russare diventa via via più forte fino a quando il soggetto non smette di respirare per qualche secondo, per poi riprendere a respirare improvvisamente e dar vita a un nuovo ciclo che si ripete) e presenta solitamente sonnolenza diurna, che trae origine dal sonno disturbato, cefalea al risveglio, scarsa capacità di concentrazione e memorizzazione ed è esposto oltre che ai problemi respiratori anche ad altri disturbi quali cardiopatie, diabete (spesso chi soffre di apnee ha problemi di sovrappeso) e depressione. “Nel nostro ambulatorio – spiega la dottoressa De Almeida – ci occupiamo della diagnosi e del successivo follow up della malattia. Per fare diagnosi usiamo la polisonnografia o poligrafia, che registra le apnee durante il sonno, esame che dal 2020 effettuiamo a domicilio del paziente. Si tratta di un’importante novità, visto che in precedenza essa richiedeva il ricovero. Una volta accertata la patologia – prosegue la specialista – si procede ad impostare la terapia più adatta che dipende dalla gravità accertata. Nell’85% dei casi da noi diagnosticati si rende necessario applicare un trattamento ventilatorio durante il sonno del paziente (cosiddetto CPAP), mentre negli altri casi è sufficiente impostare un programma educazionale e dei suggerimenti comportamentali (come ad esempio l'adesione ad un regime dietetico ipocalorico in caso di sovrappeso)”.

“Grazie anche al ruolo della case manager, l’infermiera professionale Chiara Campagnolo, – conclude la dottoressa Marchi –, l’ambulatorio del sonno dimostra una forte capacità di presa in carico del paziente e si sta sempre più integrando con il territorio. Un tipo di servizio che merita un’ampia diffusione”.