Attualità di Redazione , 08/11/2022 11:37

Il lavoro in sala operatoria nelle immagini di un fotografo che le dona all'Ulss 6 VIDEO

Gli scatti donati dal paziente

Racconta che, appena entrato in sala operatoria e prima che l’anestesia lo conducesse nel mondo dei sogni, si sia guardato attorno con curiosità, promettendo a se stesso che quegli istanti li avrebbe, un domani, fissati su pellicola. Perchè il dietro le quinte di un intervento chirurgico, con il suo “back stage” – organizzazione, tempi, modi -, spesso sottinteso e misconosciuto ai più, acquistasse il giusto riconoscimento. 
Ecco che Marzio Minorello, paziente chirurgico dell’Ospedale Immacolata Concezione di Piove di Sacco, una volta uscito da quella sala operatoria e lasciatosi alle spalle l’esperienza di malattia, ha voluto dare corso alla sua promessa. Fotografo per passione, ha così deciso di “far parlare” la sala operatoria per immagini, con i suoi operatori, i loro sguardi e movenze. Ne è nato un percorso fotografico che è anche un andare fisico, di reale avvicinamento al blocco operatorio.

La mostra permanente delle fotografie di Marzio Minorello è visibile nel corridoio che dall’ingresso principale conduce all’ala dell’Ospedale vecchio, grazie a una progettualità condivisa con la Direzione Medica. “Mentre ero sdraiato sul tavolo operatorio, tra il via vai di medici e infermieri, con i suoni dello strumentario medicale percepivo – racconta il fotografo – una nuova dimensione vissuta tra fascino e ansia… poi l’induzione dell’anestesia totale… il risveglio… il buon esito dell’intervento chirurgico, generava in me la voglia di raccontare il vissuto, documentando questa nuova esperienza ai più sconosciuta, utilizzando la mia passione… la fotografia”.

Così, percorrendo quel corridoio, si intraprende un viaggio di conoscenza: prima la preparazione dell’atto chirurgico con il lavaggio delle mani, l’asciugatura, la vestizione sterile del medico, poi si entra nel “vivo” dell’operazione laparoscopica, con l’incisione chirurgica e il lavoro del bisturi, la postazione del medico anestesista, l’arte dell’infermiere strumentista, il passaggio delle pinze, la sutura e il taglio dei fili, il conteggio del materiale, la rimozione del campo sterile, la sistemazione finale dei ferri chirurgici.

Attraverso 14 istantanee si alza dunque il velo sulla sala operatoria che, lungi dall’essere mero atto strumentale, è un brulicare operoso di attività umane, summa di tante professionalità e operosità che, ciascuna con le sue mansioni e competenze, agiscono e si muovono in un grande canto corale attorno al protagonista principale, addormentato.