Attualità di Morena Trolese , 07/06/2022 14:37

Vaiolo delle scimmie, Sbrogiò (Prevenzione Ulss 6): "Contatti stretti in autosorveglianza" VIDEO

Il piano prevenzione dell'Ulss 6 Euganea

Il vaiolo delle scimmie si avvicina. Il 26 maggio il primo caso in Veneto, a Verona, con il paziente in isolamento a casa. Il 6 giugno il secondo paziente, stavolta a Padova. La nota stampa dell’Azienda Ospedaliera arriva alle ore 21: “E’ stato ricoverato un giovane paziente con sintomi compatibili con il vaiolo delle scimmie”, scrivono. Gli esami confermano la diagnosi. Il paziente è attualmente ricoverato agli Infettivi del Policlinico, nel corso della giornata odierna le sue condizioni di salute migliorano, è seguito da un team di medici esperti di gestione delle malattie trasmissibili. 

L’Azienda Ospedaliera sottolinea: “E’ estremamente bassa la possibilità di diffusione della malattia tra la popolazione, i pochi casi in Italia sono fenomeni isolati”. Malattia estremamente rara, endemica dell’Africa centrale. In Occidente si contano un centinaio di casi. Il cluster europeo iniziale sono alle Isole Canarie, in Spagna e nel Regno Unito. Si trasmette con rapporti intimi, non solo sessuali, come scambiarsi le forchette e dormire nello stesso letto.

Al dipartimento di Prevenzione dell’Ulss 6 Euganea però il piano di tracciamento per i contatti stretti del paziente è stato attivato. Autosorveglianza per 21 giorni, se compaiono bollicine sulla pelle (attorno alla bocca e nel basso ventre) o febbre contattare medico e dermatologo. 

“Gli assembramenti non sono in sé pericolosi perché questo virus non si trasmette per via aerea – dice Luca Gino Sbrogiò, idirettore del dipartimento di Prevenzione dell’Ulss 6 Euganea – attenzione a contatti fisici prolungati o intimi”.

In via Ospedale Civile sono abituati a gestire criticità ed emergenze. Guardia sempre alta e personale preparato e aggiornato a disposizione per mantenere isolati i casi di vaiolo delle scimmie che si dovessero palesare.