Il long covid esiste: tracce negli occhi. Ricerca degli oculisti dell'ospedale di Padova VIDEO
Gli effetti del long covid sul sistema nervoso esistono. Lo prova uno studio della clinica oculistica dell’Azienda Ospedaliera-Università di Padova in cui gli specialisti hanno fotografato la cornea di un gruppo di guariti non vaccinati dopo la seconda ondata.
Cervello annebbiato, stanchezza, disturbi muscolari in chi è guarito dal covid.
Non è solo una condizione psicologica causata dalla malattia e dall’isolamento: ecco la prima prova che il long covid esiste davvero.
Uno studio innovativo della clinica oculistica dell’Azienda Ospedaliera- Università degli studi di Padova sulla cornea mostra i segni indelebili che il virus lascia nel sistema nervoso indipendentemente dalla gravità dell’infezione.
L’equipe del professore Edoardo Midena in un’esame veloce, indolore e non invasivo ha utilizzato un retinografo per fotografare la periferia degli occhi di 151 soggetti con più di 20 anni durante la prima ondata e non ancora vaccinati. Nel 75% di loro le fotografie mostrano nervi lesionati. Anche senza particolari dolori o fastidi lamentati dai pazienti.
La cornea, dunque, come fotografia ma anche come registratore del virus.
Edoardo Midena, direttore della clinica oculistica Azienda Ospedalieri spiega: “Dalle foto si vede che i nervi sono lesionati, privi di energia e i nervi dell’occhio non cambiano con l’età, è quindi chiaro che il covid intacchi proprio il sistema nervoso in una zona, la cornea, priva di vasi sanguigni”.
“Lo stesso vale anche per i bambini”, aggiunge Midena.
Il passo successivo sarà ampliare la ricerca a soggetti guariti vaccinati, oltre che il follow up nel tempo del primo gruppo sottoposto a screening.
Il virus penetra nelle cellule del sistema nervoso centrale e lo si capisce da una geografia confusa delle linee ossia dei nervi.
Midena vorrebbe poter applicare questo metodo di indagine a tutta la popolazione, per approfondire il diabete e altre patologie.
“Perché gli occhi sono specchio del corpo più che dell’anima”, puntualizza lo studioso.