Attualità di Redazione , 24/03/2022 19:09

Minori in Veneto: allarme nuove povertà, ecco uno spaccato sociale sulla situazione

Violenza su minori
minori

Una vera e propria “lotteria geografica” condiziona il destino e l’attuazione dei diritti degli oltre 9 milioni (9.287.462) di persone di minore età che vivono in Italia: sempre più evidenti le forti diseguaglianze sociali, economiche e culturali che caratterizzano i vari territori. Il Gruppo di Lavoro per la Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza (CRC) è un network attualmente composto da 100 soggetti del Terzo Settore che da tempo si occupano attivamente della promozione e tutela dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza ed è coordinato da Save the Children Italia. Il Gruppo CRC pubblica la seconda edizione del Rapporto “I dati regione per regione 2021”, a distanza esatta di tre anni dalla prima. La pubblicazione affianca l’analisi nazionale sviluppata nel Rapporto annuale di monitoraggio al fine di offrire una fotografia regionale attraverso una serie di indicatori e utili spunti per ulteriori approfondimenti. In particolare, l’obiettivo è quello di sensibilizzare le istituzioni pubbliche circa la necessità di una raccolta puntuale, sistematica e disaggregata di informazioni necessarie a programmare interventi efficaci e sostenibili per bambini, adolescenti e le loro famiglie. Inoltre, è nostra intenzione favorire il dialogo tra i territori, fornendo utili materiali di confronto, anche attraverso l’organizzazione degli incontri regionali che si stanno svolgendo in queste settimane.

La pubblicazione è organizzata in 20 schede regionali che offrono dati sintetici e comparabili relativi alle aree tematiche individuate. Partendo dai contenuti dei rapporti annuali di monitoraggio, sono stati individuati sette raggruppamenti tematici. Per ognuno di essi è stato individuato un set di indicatori che, seppur limitato (anche in considerazione della difficoltà di reperire dati disaggregati per la fascia 0-17 anni a livello regionale), possa rappresentare la condizione dell’infanzia nei diversi territori per ciascuna area tematica. La raccolta dati, per un totale di 164 indicatori, è stata resa possibile anche grazie al supporto di numerosi soggetti istituzionali e non solo, che hanno fornito una serie di dati disaggregati su base regionale ai fini della pubblicazione. In particolare, sono presenti nel Rapporto alcuni dati inediti, forniti da vari enti appositamente ai fini della stesura dello stesso: tra questi, ad esempio, i dati sulle persone di minore età a rischio povertà o esclusione, sulla povertà abitativa, sulle attività culturali, lo sport e la povertà alimentare, i dati relativi alla scuola dell’infanzia e alla sicurezza nelle scuole, i dati sui minorenni vittime di abusi.

 

1. Dati demografici

In Veneto le persone di minore età sono 761.325, il 15,7% della popolazione totale della regione, in perfetta linea con la media nazionale e con un trend in diminuzione rispetto al precedente Rapporto. Il tasso di natalità (per mille abitanti) è di 6,7, lievemente inferiore di 0,1 alla media nazionale. La speranza di vita alla nascita è di 82,8 anni (superiore rispetto alla media nazionale di 82 anni). Le

famiglie con 5 o più componenti sono 5,5 su 100, superiori rispetto alla media italiana di 5,2, mentre i nuclei monogenitoriali sono il 15,5% (inferiori di 2 punti percentuali rispetto alla media italiana di 17,5%).

2. Risorse dedicate all’infanzia e all’adolescenza

In questa edizione è stata aggiunta un’area sulle risorse dedicate all’infanzia e all’adolescenza che ripropone l’analisi realizzata dal Gruppo CRC e pubblicata a maggio 2021 nel Dossier Risorse Infanzia. Nella consapevolezza che si tratta di dati limitati, che forniscono solo una fotografia parziale, è stato ritenuto importante dare visibilità all’allocazione di adeguate risorse all’infanzia e all’adolescenza in quanto ha un’importanza enorme nel garantire a tutti i bambini e a tutti gli adolescenti l’effettiva attuazione dei diritti. Da questi dati si evince ad esempio che nel 2019 la spesa comunale per i servizi educativi alla prima infanzia in Veneto era pari a quasi 65,5 milioni di euro, equivalente al 5,4% della spesa complessiva dei Comuni in tutta Italia (oltre 1,2 miliardi di euro).

3. Povertà materiale ed educativa

Oltre ai dati sulla povertà economica, in questo rapporto sono stati aggiunti nuovi indicatori che consentono una visione più completa del fenomeno della povertà minorile, che è multidimensionale e non può non tenere conto anche della povertà educativa.

In Veneto la percentuale di persone di minore età in povertà relativa è del 13,1%, inferiore di 7,3 punti rispetto alla media nazionale ma con una tendenza in aumento di 0,1 rispetto al precedente Rapporto.

La percentuale di minori che vive in abitazioni prive di alcuni servizi e con problemi strutturali è del 16% (contro una media nazionale del 12,8%).

I bambini e i ragazzi di 6-17 anni che nel tempo libero hanno l’abitudine alla lettura di libri sono il 62,5%, quota superiore di 10,6 punti rispetto alla media nazionale del 51,9%.

La percentuale di bambini e ragazzi di 3-17 anni che, nel tempo libero, praticano sport è del 66,5%, superiore di 6,7 rispetto alla media nazionale e con tendenza in aumento rispetto al precedente Rapporto.

In relazione alla povertà educativa digitale, la percentuale di minori tra 6 e 17 anni che non utilizzano Internet è del 16,0%, superiore di 0,3 rispetto alla media nazionale.

Infine, la percentuale dei minori che non consuma un pasto proteico al giorno è dell’1,7%, quota inferiore di 1,1 rispetto alla media nazionale.

4. Ambiente familiare e misure alternative

Rispetto ai dati relativi all’ambiente familiare e misure alternative, in Veneto il tasso di affidamenti familiari (al netto dei MSNA) è di 1,7 ogni mille residenti (superiore di 0,2 rispetto alla media italiana di 1,5), con un trend leggermente in aumento nel tempo. I bambini e gli adolescenti stranieri in affidamento familiare sono il 33,5%, quota superiore di 14,6 punti rispetto alla media italiana.

Il tasso per mille residenti di 0-17 anni (al netto dei MSNA) nei servizi residenziali per persone di minore età è di 1,3 (in linea con la media nazionale), e con tendenza in aumento di 0,5 rispetto ai dati del precedente Rapporto. La percentuale di bambini e adolescenti stranieri presenti nei servizi residenziali è del 37,1% (inferiore di 17,8 punti rispetto alla media nazionale di 54,9%), mentre la percentuale di bambini e adolescenti accolti nei servizi residenziali con disabilità certificata è del 15,2% (10,2 punti superiore alla media italiana).

Rispetto alle adozioni, le dichiarazioni di adottabilità di minori per adozione nazionale sono 67 (1.237 il totale nazionale), di cui 21 da genitori ignoti, rispetto alle 490 domande di disponibilità all’adozione nazionale nello stesso anno. Il numero di minori per i quali è stata rilasciata

l’autorizzazione all’ingresso in Italia per l’adozione internazionale secondo la regione di residenza dei genitori adottivi è di 110 (il totale nazionale è di 1.205).

Rispetto al tema relativo alle persone di minore età con un genitore detenuto, la percentuale di colloqui con minori sul totale dei colloqui è del 15,9% (inferiore di 4,5 punti rispetto alla media nazionale del 20,4%). Il numero di istituti penitenziari in cui è presente una ludoteca è di 2 su 9.

5. Educazione, gioco e attività culturali

I dati sull’educazione indicano che la percentuale dei comuni coperti da servizi socioeducativi per la prima infanzia è del 73,5%, superiore di 13,4 punti rispetto alla media nazionale del 60,1%. Il numero di posti nei servizi socioeducativi per la prima infanzia per 100 bambini di 0-2 anni è invece di 30,6 (superiore alla media italiana 26,9, ma inferiore rispetto ad esempio alle vicine Emilia-Romagna 40,1 o Friuli Venezia Giulia 33,7). Tra i bambini iscritti alla scuola dell’infanzia il 41,9% è iscritto alla scuola pubblica contro una media nazionale del 73%, mentre il 58,1% alla scuola privata (contro una media italiana del 27%). Gli anticipatari sono il 3,9%, quota leggermente inferiore dello 0,3 rispetto alla media nazionale. La percentuale di alunni della scuola primaria che usufruiscono del servizio mensa è del 69,0%, quota superiore di quasi 13 punti rispetto alla media nazionale. Nelle scuole statali sono presenti 17.647 alunni con disabilità, mentre la percentuale di alunni con cittadinanza non italiana presenti sul totale degli ordini è del 13,6%. La percentuale di persone di 18-24 anni che hanno conseguito la sola licenza media e non sono inseriti in un programma di formazione (Early School Leaver) è del 10,5% (media italiana 13,1%), mentre la percentuale di persone di 15-29 anni che non lavorano e non studiano (Neet) è del 14,7% (inferiore alla media nazionale 23,3%). Infine, la percentuale di edifici scolastici in cui è presente il certificato di agibilità è del 50%, superiore rispetto alla media italiana del 39%.

6. Salute e servizi di base

Considerando l’area salute e servizi, il numero medio di residenti per sede consultoriale in Veneto è di 49.817 (in Italia 32.325). Sono presenti 36 punti nascita, di cui il 22,2% con meno di 500 parti l’anno (inferiore di 1,8 punti rispetto alla media nazionale del 24%) e in aumento rispetto ai dati riportati nel precedente Rapporto. I bambini residenti per medico pediatra sono 1.065,4 (media italiana 966,7), con una tendenza in diminuzione rispetto al precedente Rapporto. Rispetto alle coperture vaccinali: la copertura per il morbillo è del 95,4%, inferiore di 0,2 rispetto alla media nazionale ma con una tendenza in aumento rispetto al precedente Rapporto. La percentuale di bambini obesi e gravemente obesi è del 6,3%, quota inferiore di 3,1 rispetto alla media nazionale e con una tendenza in aumento rispetto al precedente Rapporto. Il tasso di mortalità infantile è del 2,12‰ (media nazionale 2,88‰). Passando all’ambiente, e specificatamente alla qualità dell’aria urbana, i livelli di esposizione della popolazione urbana all’inquinamento atmosferico da particolato PM 2,5 superiore a 10 mcg/m3 è del 100%, superiore di 18,1 rispetto al dato nazionale di 81,9%. Infine, la disponibilità di verde urbano è di 33,5 metri quadrati per abitante, dato inferiore di 0,3 punti rispetto alla media nazionale di 33,8.

7. Protezione

In merito al tema della protezione, i minori stranieri non accompagnati presenti e censiti in Veneto sono 204 (Italia 7.802), con tendenza in diminuzione rispetto al precedente Rapporto. Con riferimento alle persone di minore età in stato di detenzione o misure alternative, nei Servizi residenziali sono presenti 78 minorenni, il 5,9% rispetto al dato nazionale di 1.310.

Per la prima volta quest’anno sono stati poi inseriti nel report i dati forniti dal Ministero dell’Interno rispetto ai minori vittime di abuso e di maltrattamento per una serie di reati, che in mancanza di qualsiasi altra informazione relativa al fenomeno della violenza a danno di minori, abbiamo ritenuto

importante includere, nella consapevolezza che forniscono solo uno sguardo parziale sul fenomeno: i reati per maltrattamento contro familiari e conviventi segnalati sono 1.222, il 5,6% del totale nazionale (21.709).

“In Italia permangono ancora numerose e profonde diseguaglianze regionali nell’accesso e nella qualità dei servizi di salute, dei servizi educativi, e nell’incidenza della povertà, che di fatto significa che le persone di minore età hanno differenti opportunità e diritti a seconda di dove nascono e crescono. Si tratta di forte discriminazione su base regionale, che ha un forte impatto sulla vita dei bambini, e che rende indispensabile avviare una programmazione strategica in grado di investire con efficacia sull’infanzia e adolescenza”, commenta Arianna Saulini, di Save the Children, coordinatrice del Gruppo CRC, e aggiunge “Con questo lavoro le associazioni del Gruppo CRC intendono contribuire a stimolare un processo che porti ad una maggiore conoscenza e consapevolezza delle condizioni dell’infanzia nei singoli territori, e conseguentemente superare le disparità che si fanno sempre più acute”.