Piazza Savelli e via della Croce Rossa più green, ecco come
Il Comune di Padova è in campo per la lotta verso la tutela dell'ambiente e oggi ha messo un nuovo tassello per una città sempre più green e sempre più attenta agli effetti del cambiamento climatico. Parliamo in questo caso di opere per la riduzione dell’isola di calore e la mitigazione degli eventi meteo estremi in Via Savelli e in Via della Croce Rossa. Si tratta di un progetto che costerà 809.000,00 euro e che ha l'obiettivo di rendere non solo di rendere più bella la zona, ma di renderla meno calda grazie agli alberi e più permeabile grazie alle nuove zone di ‘filtraggio’.
L’intervento prende spunto dal Progetto UHI "Sviluppo e applicazione di strategie di mitigazione e misure di contenimento del fenomeno delle isole urbane di calore", finanziato nell’ambito del Programma di Cooperazione Territoriale Central Europe 2007/2013, ha avuto come obiettivo generale lo studio del fenomeno delle “Isole urbane di calore”. Nel progetto il Comune di Padova ha potuto usufruire dello studio, in quanto città campione, sul fenomeno delle isole di calore grazie alla partecipazione dell'Università di Padova e dell'Università IUAV di Venezia.
All’interno del territorio del Comune di Padova sono numerose le aree con alta densità urbana in cui sono preminenti le superfici impermeabili, il progetto si propone di trattare un area della zona industriale della Stanga realizzando interventi di miglioramento ambientale caratterizzati da depavimentazione, messa dimora di alberi e arbusti e realizzazione di tecniche di drenaggio sostenibile. l’intervento principale sarà operato nelle aree di Piazza Savelli e Via della Croce Rossa.
L’intervento si propone di riadattare l’infrastruttura viaria esistente applicando tecniche SuDS senza cambiare destinazione d’uso alle aree, con il fine di incrementare la capacità d’infiltrazione mediante il convogliamento delle acque meteo in aree verdi di arredo stradale, riallestite o specificatamente realizzate ad aree di bioritenzione. Tali misure devono essere considerate pratiche alternative per combattere il rischio idrogeologico e migliorare la qualità delle acque, fornendo potenzialmente soluzioni più efficaci e sostenibili in generale. La trasformazione delle aree pavimentate impermeabili in aree a pavimentazione permeabile comporterà una riduzione dei volumi di runoff generati dalle aree pavimentate e concorrenti alla produzione di picchi di piena del sistema di smaltimento.
La realizzazione di interventi di retrofitting mediante tecniche di drenaggio sostenibile, assieme alla conversione di aree pavimentate impermeabili in permeabili, rappresenta un’opportunità per perseguire la capacità di laminazione diffusa sul territorio. Inoltre gli interventi includeranno una componente vegetale che incrementerà la mitigazione degli effetti delle isole di calore. Infatti la funzione di raffrescamento dovuta alla presenza delle chiome come intercettazione della radiazione solare (ombreggiamento) e riduzione di calore attraverso il processo di evapotraspirazione, processo che porta in corrispondenza delle lamine fogliari alla trasformazione dell’acqua in vapore, tale fenomeno può ridurre la temperatura in aree pavimentate anche in 2 – 3 gradi.
Gli interventi del previsti, comprendono le opere, la fornitura di piante e di beni e sono riassunti nel prospetto di sintesi riportato di seguito:
• demolizione di are pavimentate;
• scavi e posa di sottoservizi (irrigazione, alimentazione elettrica, dreni);
• sistemazione di pozzetti, griglie e cordonati;
• demolizione di parte delle pavimentazioni carrabili e riadattamento dei livelli; • sostituzione del suolo con terreno strutturale;
• realizzazione di sistemi di drenaggio e collegamento alla rete fognaria;
• realizzazione delle nuove aiuole;
• messa a dimora di alberi e piante erbacee;
• ripristino delle pavimentazioni;
• posa in opera di impianto d’irrigazione automatico a goccia;
• distribuzione di pacciamatura;
• posa in opera di ssitemi di alimentazione mezzi elettrici;
• sitemazioned i arredo urbano;
• opere accessorie all’appalto;
• manutenzione durante i primi 3 anni successivi alla messa a dimora.
Tutti i dettagli nel VIDEO.