Segnali dal futuro: chiude il Covid Hospital di Jesolo
Con le dimissioni degli ultimi pazienti, è stata chiusa l'ultima sezione "Malattie infettive" all'ospedale di Jesolo e con essa cessa l'attività del covid-hospital che, con cinque sezioni dedicate alle malattie infettive, ha accolto 197 persone durante la prima ondata di contagi (marzo-maggio 2020), ed altre 1007 persone nella seconda fase della pandemia (ottobre 2020-giugno 2021) delle quali 154 decedute a causa delle complicanze derivate dal contagio. A chiudere a chiave l'accesso dell'ultima sezione di ricovero è stato il direttore dell'unità malattie infettive, il dottor Lucio Brollo. "Abbiamo vissuto mesi di grande lavoro, dove siamo stati messi tutti a dura prova sia dal punto di vista fisico che morale - spiega - . Questa seconda fase della pandemia ha interessato persone di età più giovane rispetto alla precedente, in media di 60 anni, colpite da un virus più aggressivo di quello che avevamo visto in precedenza". Brollo ricorda il lungo lavoro svolto tra il 2020 e il 2021 con il momento più critico a dicembre quando il numero dei ricoveri in area malattie infettive raggiunse il tetto di 88 pazienti a fronte dei 95 posti letto disponibili. "La scorsa estate pensavamo che tutto fosse finito, invece a ottobre 2020 abbiamo dovuto riaprire il covid-hospital e questo è stato uno dei momenti peggiori rimasti impressi nella mia mente - continua Brollo - poi è stata una escalation di contagi sino ad arrivare a fine dicembre dove siamo arrivati a ricoverare 14 persone in un solo giorno". A garantire le cure fornite ai pazienti in area malattie infettive, 24 ore su 24, 7 giorni su 7, sono stati 16 medici e 250 tra infermieri e operatori socio sanitari. La chiusura delle malattie infettive è stata preceduta lo scorso 1 febbraio dalla chiusura della terapia intensiva diretta da Fabio Toffoletto. Questo reparto nel periodo novembre- febbraio aveva accolto 82 pazienti, ed altri 53 in terapia semi-intensiva. Attività svolta complessivamente da 24 infermieri e 112 tra infermieri ed operatori socio sanitari. "Un impegno straordinario che ha coinvolto in primis il personale del covid-hospital e, di riflesso, anche chi non ha lavorato in questa struttura ma è stato ugualmente coinvolto nelle attività di contrasto alla pandemia - dichiara il direttore generale dell'Ulss 4, Mauro Filippi - . Per svariati mesi, medici, personale sanitario e del comparto hanno svolto turni estenuanti, lavorato in orario straordinario, senza mai esitare. Molti di loro hanno trascurato le famiglie per occuparsi dei malati, trasferendosi anche in altre abitazioni per essere più vicini alla sede di lavoro e per evitare il pericolo di contagiare i familiari stessi".