Padova si propone come modello per il via libera ai banchetti delle cerimonie

Erminio Alajmo, presidente di Appe Padova, scrive al Ministro della Salute, Roberto Speranza, per proporre Padova come provincia “pilota” per la ripresa dei banchetti in occasione di cerimonie. La lettera è stata inviata anche al Presidente del Veneto, Luca Zaia, e al comitato Tecnico Scientifico. Di seguito la proposta degli esercenti per tornare a lavorare e salvare la ‘stagione’ degli eventi e delle cerimonie.
"Ci permettiamo di sottoporre alla vostra attenzione un’attività che, a nostro avviso, potrebbe essere utile per la progressiva ripresa delle attività di somministrazione (ristorazione) conseguenti a cerimonie civili e/o religiose. Ci riferiamo alla possibilità di svolgere, in via sperimentale, tali attività (attualmente vietate ai sensi del vigente DPCM 2 marzo 2021 e D.L. 52/2021), a seguito della verifica del possesso, da parte dei partecipanti, del cosiddetto “Certificato UE Covid-19”. Il possesso del suddetto documento potrebbe consentire di svolgere, ad esempio:
- la ristorazione all’interno degli esercizi;
- il servizio di somministrazione in deroga al limite delle 4 persone per tavolo;
- le attività di intrattenimento, collegate allo svolgimento del banchetto.
Rimarrebbero ferme le altre disposizioni contenute nelle linee-guida, tra cui l’obbligo di tracciamento dei partecipanti, che eventualmente possono anche essere rafforzate (prevedendo, ad esempio, l’obbligatorietà della rilevazione della temperatura corporea all’atto dell’accesso alla sala ristorante). L’avvio, in fase sperimentale, di questa attività, limitatamente a un determinato territorio geografico (ci permettiamo di proporre la provincia di Padova) o a una cerchia determinata di imprese, consentirebbe di attuare un monitoraggio specifico sull’eventuale impatto di questo genere di attività sull’andamento epidemiologico, ricavandone informazioni sicuramente interessanti, anche in vista di possibili future decisioni.
Con la presente, diamo fin d’ora la nostra più ampia disponibilità a collaborare per l’avvio di questa fase “pilota” di riattivazione programmata di attività: siamo certi che imprese e consumatori si renderebbero disponibili, nell’ottica di un progressivo ritorno alla “nuova” normalità, data dalla convivenza responsabile con il virus. Ci permettiamo, infine, di sottolineare come le attuali disposizioni limitative di questa tipologia di somministrazione (banchetti per eventi), di fatto stia alimentando un sottobosco di feste private, svolte in residenze, ville, capannoni, dove ovviamente non c’è alcun controllo sul rispetto delle normative anti-Covid19".
La lettera è stata inviata nella giornata di ieri, lunedì 3 maggio, e l'Appe spera in una veloce risposta da parte delle autorità.