Scuola: maturandi in presenza al 100%. Le immagini del rientro in classe VIDEO
Da oggi, lunedì 26 aprile, stando al nuovo Decreto firmato dal Governo, e fino alla conclusione dell’anno scolastico2020-2021, sono assicurate in presenza le attività scolastiche. Dall’asilo nido alle superiori tutti in classe ma il vero nodo è quello del trasporto pubblico.
Stando al Decreto le scuole superiori fino alla conclusione dell’anno scolastico possono adottare forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica affinchè, nella zona rossa,sia garantita l’attività didattica in presenza ad almeno il 50 percento e fino a un massimo del 75%, della popolazionestudentesca e, nelle zone gialla e arancione, ad almeno il 70% e fino al 100% della popolazione studentesca. Larestante parte si avvale della didattica a distanza. Resta inoltre sempre garantita la possibilità di svolgere attività inpresenza qualora sia necessario l’uso di laboratori o per mantenereuna relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusionescolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativispeciali, garantendo comunque ilcollegamento telematico con gli alunni della classe che sono indidattica digitale integrata.
Il vero problema però è legato al trasporto pubblico di cui si avvalgono gli studenti delle superiori. In Veneto si parla in totale di 213.600 studenti ma da oggi solo 150 mila saranno in presenza, cioè tutte le classi quinte e pochi altri studenti delle altre classi. Non ci sono sufficienti pullman e mezzi per garantire il rispetto delle norme sul distanziamento sociale e al capienza al 50%.
Carmela Palumbo, Direttore dell’Ufficio scolastico regionale, spiega che dopo gli sforzi degli ultimi giorni la didattica in presenza sarà al 75% in provincia di Rovigo, al 72% a Vicenza, al 70% a Belluno, Venezia, Treviso e Verona mentre Padova si ferma al 60%. Palumbo al ‘mattino di Padova’ spiega: “Le scuole sono supersicure. C’è un’organizzazione militare nei controlli all’ingresso e nella ricreazione. In questi tre mesi sono stati vaccinati con la prima dose 80 mila tra insegnanti, bidelli e amministrativi, ne mancano solo 16 mila. È stato un vero peccato aver dovuto cambiare i criteri di somministrazione delle categorie, noi siamo quasi arrivati all’immunità completa e questo dato ci aiuta. Il sistema sanitario ha saputo reggere e solo dal 15 al 31 marzo con la zona rossa tutti i ragazzi sono stati costretti a seguire le lezioni a casa davanti al computer. Ci sono regioni invece dove il blackout dura da mesi. Non dimentichiamo che per la fascia da 0 a 13 anni il servizio scolastico non ha subito rallentamenti: asili nidi, materne e scuole primarie hanno sempre garantito lezioni in classe. Nelle superiori invece la realtà è diversa: la dad al 100% è durata un mese, da Natale fino al primo febbraio. Poi sono tornati in classe con la rotazione al 50%: da oggi si sale al 70%”.
IL PREFETTO DI PADOVA CHIEDE CONTROLLI
Il Prefetto di Padova, Renato Franceschelli, ha preso l’impegno di verificare questa settimana il piano di rientro di tutti i maturandi in presenza in classe e se tutto dovessi filare liscio dal 3 maggio anche tutte le classi prime torneranno in presenza.
Sono circa 40.000 gli studenti delle scuole superiori nel padovano e molti di loro continueranno a seguire le lezioni in DAD. Il Prefetto ha chiesto ai sindaci con gli istituti superiori nei comuni di aumentare i controlli da parte della polizia locale così da evitare che si formino assembramenti e che si possa avere una chiara idea di cosa succede sui mezzi pubblici e fuori da scuola così da porte aumentare la presenza in classe degli studenti.
Va ricordato che sono stati reperiti altri 20 bus negli ultimi giorni che vanno in aggiunta ai 120 dei privati già in circolazione da gennaio.