la Redazione

Polizia Locale di Ponte San Nicolò proclama uno sciopero per il 23 maggio

Dopo un primo tavolo di conciliazione, al quale hanno preso parte per l’Ente Locale, il Sindaco e la Vice Segretario Comunale di Ponte San Nicolò e che aveva portato alla sospensione dello stato di agitazione da parte di SULPL, il Vice Prefetto Aggiunto, ritenendo superabili le controversie, aveva convocato un secondo tavolo ma il Comune ha disertato. 
Per questa ragione il Sindacato Unitario Lavoratori di Polizia Locale (CULPL) ha proclamato uno sciopero della Polizia Locale giovedì 23 maggio in occasione del passaggio sul territorio comunale del Giro d’Italia.

Da mesi c'è malumore tra gli agenti della Polizia Locale di Ponte San Nicolò. Lo scorso dicembre tutti e cinque gli agenti, più il coordinatore, hanno chiesto il trasferimento. "Le docce dello spogliatoio maschile del comando della Polizia locale sono state sigillate per impedire agli agenti di poterle usare. I turni sono massacranti” avevano riferito. 
Il sindacato SULPL aveva chiesto all'Amministrazione comunale: 
 - di aprire un confronto sulla gestione dei turni, ritenendo che un territorio di oltre 13 mila abitanti non possa essere gestito in maniera efficiente, con soli 6 operatori di Polizia Locale, distribuiti su tre turni e festivi compresi e di compensare il conseguente sovraccarico di lavoro aumentando l’indennità di servizio esterno, ferma da anni ad 1 euro lordo al giorno;
 - di istituire il fondo previdenziale previsto dal Codice della Strada, prelevando una piccola parte dei proventi delle sanzioni amministrative, quindi a costo zero per le casse comunali;
 - di revisionare il Regolamento del Servizio di Polizia Locale che non rispetta le disposizioni regionali in materia di assegnazione dei gradi e di attribuzione dei ruoli apicali e non rispetta la normativa nazionale in materia di armamento.
"Il Sindaco - spiega il sindacato in una nota - non ha ritenuto di doversi confrontare con il Sindacato maggiormente rappresentativo della Polizia Locale che rappresenta 5 agenti sui 6 in servizio. Al contrario, il dissenso degli operatori è stato punito con la soppressione, dopo anni, della riduzione oraria prevista dal contratto e con la cancellazione dei progetti incentivanti. Per questo, dopo quasi due anni di tentativi, abbiamo proclamato lo stato di agitazione che aveva portato al tavolo di conciliazione in Prefettura, presieduto dal Vice Capo di Gabinetto del Prefetto.
Nel corso della prima seduta, convocata in Prefettura a fine marzo, i rappresentanti del Comune avevano assicurato ai lavoratori che la richiesta di SULPL di istituire il fondo previdenziale era già stata accolta, tanto da definire “inutile” il tavolo di conciliazione. Il fondo, infatti, a loro dire, sarebbe stato già in essere da tempo (nonostante gli operatori non ne sapessero nulla, né fosse stata data loro alcuna comunicazione). Il Sindaco stesso, in quell’occasione, aveva proposto un incontro in Comune, lasciando la libertà di fissare l’ordine del giorno ai lavoratori, i quali decidevano, quindi, di discutere proprio in merito al fondo previdenziale.
In attesa di prendere visione degli atti ufficiali, che sarebbero stati fatti avere ai lavoratori, senza necessità di una richiesta di accesso atti formale (così era stato promesso loro) e nonostante le perplessità, SULPL aveva deciso di sospendere lo stato di agitazione, anche accogliendo la proposta del Vice Prefetto Aggiunto di ritrovarsi a distanza di un mese per fare il punto della situazione.
Inutile dire - spiega ancora il SULPL - che nel corso dell’incontro “extra prefettizio” proposto dal Sindaco (fissato solo due giorni prima del secondo incontro di conciliazione in Prefettura e solo dopo la richiesta protocollata di SULPL), il Primo Cittadino (unico presente per l’Amministrazione) NON È STATO IN GRADO DI MOSTRARE ALCUN DOCUMENTO UFFICIALE CHE COMPROVASSE LA COSTITUZIONE DEL FONDO PREVIDENZIALE, ma solo una “dichiarazione d’intento” vagamente accennata nel contratto decentrato 2023 – 2025 (che, tra l’altro, i lavoratori hanno dovuto reperire in autonomia sul sito del Comune), alla quale non è materialmente stata data, a tutt’ora, esecuzione".

Lo scorso 10 aprile, negli Uffici della Prefettura di Padova, SULPL viene informato che il Sindaco non avrebbe preso parte alla seconda seduta del tavolo di conciliazione.
In mattinata, infatti, la segreteria del Sindaco aveva comunicato alla Prefettura che si sarebbe invece recato a Suviana (BO), dove aveva avuto luogo il tragico incidente della centrale idroelettrica. Su indicazione del Vice Prefetto Aggiunto, l’Ente avrebbe dovuto comunque inviare una rappresentanza al tavolo (non essendo indispensabile che vi presenziasse il Sindaco in persona) o, in alternativa, chiedere al sindacato la disponibilità a rinviare l’incontro. Richiesta che a SULPL non è mai pervenuta.

“Un atteggiamento irrispettoso nei confronti di un alto Funzionario della Prefettura e che denota, altresì, la mancanza della volontà di porre rimedio ai problemi dei lavoratori (oltre a costituire un atteggiamento anti sindacale, potenzialmente perseguibile a norma di legge) - conclude il sindacato in una nota -. Tra un tavolo e l’altro non sono mancati comportamenti ostili da parte dell’Amministrazione, nei confronti degli operatori, come annullare ferie già programmate da tempo a qualcuno, per concederle a qualcun altro: al personale più fedele, quello che, pur di ottenere una progressione verticale senza concorso, è disposto a tutto (tranne lavorare i fine settimana!)”.