la Redazione

Logistica e legalità al Maap, Legacoop: nessuno può chiamarsene fuori

Un primo maggio che vede poco da festeggiare per il settore della logistica a Padova, nuovamente al centro di indagini per fatti di illegalità e sfruttamento dei lavoratori e delle lavoratrici.

«Da lungo tempo evidenziamo con insistenza come sia un territorio ormai fuori controllo e bisognoso di “bonifica” – lamenta Devis Rizzo, presidente di Legacoop Veneto sempre impegnata a denunciare le irregolarità nel comparto, e al Maap nello specifico, nonché a contrastarle –. La situazione si fa sempre più grave, come ci raccontano nuovamente i fatti di questi giorni. Perché alle forme di caporalato si aggiungono ora i precisi reati di falsa fatturazione e somministrazione illecita di manodopera». «Serve evidentemente riprendere in mano quanto prima il governo della situazione e riteniamo che nessuno possa chiamarsene fuori. Evidenziamo in tal senso che le imprese indagate, ossia i grossisti, siedono al tavolo degli azionisti insieme al Comune e alla Camera di Commercio, facendo così parte della proprietà e della governance del Maap: come può la cosa non avere impatto sull’intera compagine dei soci e non farli sentire tutti chiamati in causa?»

 

Evasione fiscale, sfruttamento del lavoro e dei lavoratori, costretti a contratti precari quando non illegali, e a condizioni non dignitose, infine caporalato o addirittura situazioni di infiltrazione criminale in un comparto che resta strategico per il territorio, che porta in sé rilevanti potenzialità in termini di economia e di occupazione. Anche per questo in più occasioni,  non da ultimo pure in un convegno pubblico, lo scorso gennaio, Legacoop Veneto si è resa disponibile a un’”alleanza” con le istituzioni e il Maap, con l’obiettivo di riportare la situazione sotto controllo lavorando insieme sul fronte della prevenzione e del presidio sul campo: «Ad oggi nessun riscontro alla nostra disponibilità e alle nostre sollecitazioni» fa sapere Rizzo.