la Redazione

Cacco incontra il Papa, il fratello di Isabella Noventa: "Non posso perdonarla"

Manuela Cacco, la tabaccaia 61enne condannata a 16 anni e dieci mesi per avere collaborato all'omicidio di Isabella Noventa, la segretaria di Albignasego nel Padovano, il cui corpo non è mai stato trovato, ha incontrato domenica scorsa. 28 aprile, Papa Francesco nel carcere della Giudecca dove è reclusa.

Tra i doni ricevuti da Papa Francesco dalle detenute anche una papalina che ha subito indossato. A consegnarla è stata proprio la 61enne che da tempo ha avuto accesso dal Tribunale di Sorveglianza al lavoro diurno fuori del carcere, proprio per la correttezza del suo percorso personale. “È con immensa gratitudine che le detenute del laboratorio di sartoria insieme a tutto il personale della coop sociale Il Cerchio le consegnano questo dono, confezionato nel nostro laboratorio - ha detto Manuela Cacco -, la sua visita inaspettata ci riempie di gioia. Le chiediamo, Santo Padre, di portare con sé nel suo cuore le nostre speranze e le assicuriamo le nostre preghiere per il suo ministero".

Paolo Noventa, fratello di Isabella, intervistato dal ‘Corriere del Veneto’ ha spiegato che non può perdonarla perchè non si è mai pentita. “Non posso criticare il Papa ma ormai vedo che il politicamente corretto la fa da padrone, Francesco potrà perdonare… io no" ha detto. “Ricordo bene l’atteggiamento di Manuela Cacco in carcere, mentre parlava con la figlia e non sapeva di essere intercettata. Continuava a parlare male di mia sorella. E sua figlia, che era andata a trovarla in cella, a un certo punto le ha detto “insomma mamma smettila, pensa e se ci fossi io al posto di Isabella, cosa diresti?”. Ha dimostrato di essere molto più intelligente di sua madre, mi spiace io non riesco a perdonare e andare oltre”.

Paolo Noventa ha spiegato che la visita del Papa nel carcere della Giudecca lo ha ferito: “Sicuramente Papa Francesco riterrà opportuno fare visita a queste persone nell’ottica della speranza... ma la nostra, di speranza? Non sono una vittima ma sono il fratello della vittima, questa volontà di stare dalla parte degli ultimi capisco che può avere un senso, ma non per me, per questo dico che Francesco avrebbe fatto bene ad andare alla Città della Speranza, lì ci sono persone davvero incolpevoli”.