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Omicidio di Villafranca: si indaga sul movente. Friso: "Volevo un chiarimento" VIDEO

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Michael Boschetto e Giacomo Friso si conoscevano da anni. Sono cresciuti insieme in via Gomiero a Villafranca Padovana. Anni di screzi, liti e discussioni tra la vittima e l’assassino. Per un lungo periodo non si sono più incontrati. Friso, 34 anni, era stato ricoverato in una comunità di recupero per tossicodipendenti ed era tornato a casa solo mercoledì scorso. Il 31enne Boschetto, dopo un piccolo guaio con la giustizia, era andato avanti e lavorava in un’azienda del territorio.

Le Forze dell’Ordine stanno cercando di far luce sul movente dell’omicidio che sabato scorso ha sconvolto il comune dell’Alta.

Friso, dopo essere stato bloccato, avrebbe ammesso di aver incontrato il 31enne: “Ero da lui per chiarire la situazione”. Si sarebbe presentato a casa della vittima verso del 5 del mattino. Lo avrebbe svegliato, si sarebbero visti nel giardino di casa. Lì è scoppiata la violenta lite che è poi degenerata nel terribile omicidio. Boschetto si sarebbe difeso a lungo ma la ferocia del 34enne non gli ha lasciato scampo: la coltellata con cui lo ha colpito al fianco gli è stata fatale. Il 31enne è rimasto a terra in un lago di sangue, Friso, dopo aver abbandonato due coltelli nel cortile di casa, ha tentato di mettersi in fuga venendo sorpreso e poi bloccato da un’agente di polizia che abita nelle vicinanze e che si è svegliato per il trambusto. A trovare il corpo esanime il papà di Michael Boschetto sceso in cortile per capire cosa stesse succedendo. A lanciare l’allarme i vicini di casa.

Resta il dubbio sul movente: un semplice passaggio in auto negato o si è trattato di ragioni legate agli stupefacenti e a vecchi screzi?

A Villafranca c’è chi dice che da giorni il 34enne girava armato e in forte stato di alterazione. Avrebbe chiesto un passaggio a diverse persone e quando una di queste gli ha detto no è stata aggredita. Il giovane era stato allontanato dal bar del paese dopo aver creato scompiglio, il titolare aveva chiamato i carabinieri.

Friso ha alle spalle un passato difficile. Non ha mai conosciuto il padre e giovanissimo aveva perso mamma e nonna che lo avevano cresciuto. Poi la spirale della tossicodipendenza. Sabato è stato ricoverato all’ospedale per le medicazioni e gli esami tossicologici. Dimesso nella stessa giornata è stato portato al carcere Due Palazzi: è accusato di omicidio.