la Redazione

Incidente a Mestre, i medici: "Dai pazienti sofferenza e dolore. In due ore soccorsi tutti"

Le persone ferite che erano in grado di parlare dopo lo schianto del pullman a Mestre esprimevano "la sofferenza per il trauma e il dolore per la ricerca dei familiari che non sapevano dove fossero, le condizioni cliniche in cui erano". 
Lo ha spiegato ai giornalisti la dottoressa Federica Stella, dirigente medico 118 della Ulss3 Serenissima, uno dei primi soccorritori intervenuti. "Noi ci troviamo quotidianamente di fronte a situazioni di questo genere, non per numerosità ma per caratteristiche cliniche. Abbiamo moltiplicato a livello di numeri la nostra quotidianità lavorativa per cui siamo addestrati e preparati".

IN DUE ORE SOCCORSI TUTTI "Ci siamo trovati di fronte una situazione speciale, particolare, inizialmente molto caotica, gestita grazie alle risorse e alla disponibilità di tutti in maniera encomiabile. Sono arrivata come secondo mezzo sul posto e insieme ai colleghi ho assunto il coordinamento della componente sanitaria" ha spiegato la dottoressa Stella. "Siamo stati sempre di più - ha proseguito -, inizialmente le prime automediche e ambulanze, poi il supporto ci ha permesso di avere numeri quasi in esubero rispetto alle necessità. Siamo arrivati a pochi minuti dall'evento e chiuso in due ore tutta la componente sanitaria. Avevamo tutti pazienti molto giovani, alcuni bambini e ragazzi e per il resto tutti sotto i 50 anni", ha concluso Stella.

PARLATO IN INGLESE "Abbiamo fornito tutta l'assistenza sanitaria alle persone evacuate dai vigili del fuoco, fatto un triage iniziale per decidere le ospedalizzazioni, chi portare dove, e smistare i pazienti in base alle risorse disponibili" ha spiegato ancora la Dottoressa Stella. I pazienti erano in parte con traumi, alcuni anche con ustioni per l'incendio: "Abbiamo avuto solo pazienti stranieri, diverse nazionalità, non immediatamente chiara l'origine geografica, C'erano persone che parlavano spagnolo, altre tedesco. La lingua utilizzata per il soccorso è stato l'inglese con tutti". 
La dinamica di quanto successo è stata "estremamente importante, con la duplice componente del trauma dovuto a precipitazione e dell'ustione dovuto al fuoco, scenari complessi dal punto di vista clinico. Abbiamo avuto la relativa fortuna di avere il passaggio sul cambio turno, in ospedale tutti quelli che finivano il turno pomeridiano si sono fermati", ha concluso.

ORDINE DEI MEDICI "Come Federazione degli Ordini dei Medici siamo vicini alle famiglie delle vittime e ai feriti del disastro di Mestre. Il nostro grazie va a tutti i soccorritori, al personale del 118, dei pronto soccorso, degli Ospedali di Mestre, Dolo, Mirano, Treviso e Padova che hanno prontamente preso in carico i feriti, alla Usl 3 e all'Ordine dei Medici di Venezia". 
Così il presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, Filippo Anelli, all'indomani dell'incidente che ha coinvolto un bus, precipitato da un cavalcavia a Mestre. 21, sinora, le vittime accertate, 15 i feriti. "I soccorritori - aggiunge Anelli - hanno testimoniato che si tratta di una tragedia di giovani, di giovanissimi. Una tragedia tanto più triste perché proprio oggi, nel giorno di San Francesco Patrono d'Italia, ci troviamo a piangere tante persone che avevano scelto il nostro paese per una vacanza. I nostri medici, i nostri infermieri, i nostri professionisti e le Forze dell'Ordine si sono prontamente attivati, sopportando un enorme fardello di dolore e di impegno professionale. A tutti i colleghi che, in ottemperanza del Codice deontologico, si impegnano per alleviare le sofferenze nei momenti di crisi e di emergenza vanno l'encomio e la gratitudine dei medici italiani". 
Anche dall'Ordine dei Medici di Venezia è arrivato, questa notte, il cordoglio per le vittime e il grazie ai soccorritori. Il logo dell'Omceo sui social media è listato a lutto, in omaggio alle vittime. "Nei momenti drammatici, come sempre, entrano in scena i vigili del fuoco, le ambulanze, le forze dell'ordine e tutto il personale - ha scritto il Vicepresidente della Fnomceo, Giovanni Leoni, che dell'Ordine di Venezia è il Presidente - degli ospedali che ricevono e curano le vittime. Loro in questi momenti ci sono sempre, con il loro impegno e la loro dedizione al dovere".