la Redazione

Esce di strada e muore l'amico passeggero: patente revocata e condanna a tre anni e quattro mesi

Nulla e nessuno potrà mai riportare indietro il loro Sammy El Fartass, ma la sua famiglia ha almeno potuto rendergli un po’ di giustizia. All’esito dell’udienza preliminare tenutasi nei giorni scorsi in Tribunale a Padova, davanti il Gup Laura Alcaro, Tommaso Gallina, 21 anni di Pianiga, ha patteggiato la pesante pena di tre anni e quattro mesi di reclusione. Il giovanissimo era accusato e ora condannato per aver causato la tragica morte dell’incolpevole 19enne di Mira in un incidente stradale: aveva perso il controllo dell'auto che guidava schiantandosi. Nell'impatto perse la vita l'amico seduto lato passeggero. Gli è stata anche revocata la patente
A darne notizia è Studio3A che assiste la famiglia della vittima.

L'INCIDENTE MORTALE La tragedia si è consumata domenica 29 novembre 2020, alle 16.30, a Vigonza, in via Carpane. Gallina, all’epoca anche lui diciannovenne e “patentato” da pochi giorni, era alla guida una Peugeot 208, con El Fartass sul sedile del passeggero anteriore, in direzione Dolo, e ha affrontato un tratto segnalato come pericoloso, con doppia curva, sottoposto al limite di 40 chilometri all’ora, a una velocità stimata in 88 km/h, più del doppio del consentito, perdendo il controllo dell’auto. La vettura si è allargata a sinistra, è uscita dalla carreggiata, ha impattato a una velocità quantificata in 83 km/h contro il muretto di recinzione al civico 50, ha iniziato a ribaltarsi sul lato sinistro, ha abbattuto la rete metallica, travolto i contatori del gas e della luce, centrato con violenza il palo in cemento della linea elettrica a ridosso della stessa muretta, urto che ha interessato in particolare la parte destra, ossia il lato del passeggero, è entrata nel giardino e ne ha oltrepassato anche la recinzione interna, finendo la sua “folle” corsa semi-cappottata nel terreno della proprietà confinante. Una serie di urti devastanti che non hanno lasciato scampo a Sammy, che pure indossava la cintura di sicurezza, troppo gravi i politraumi riportati, mentre il conducente si è miracolosamente salvato. 

Il Pubblico Ministero della Procura di Padova dott. Andrea Girlando, titolare del procedimento penale, ha subito iscritto nel registro degli indagati Tommaso Gallina, la cui posizione era ulteriormente aggravata dal fatto di essere risultato positivo, all’esito degli esami del sangue a cui è stato sottoposto, all’assunzione di sostanze stupefacenti. 
Il magistrato ha anche disposto un accertamento tecnico non ripetibile, affidato all’ing. Giovanni Sturniolo, per stabilire la dinamica, le cause e responsabilità del sinistro. Al termine delle indagini preliminari quindi il Pm ha chiesto il rinvio a giudizio per l’indagato imputandogli il reato di omicidio stradale con più aggravanti. In primis quella della velocità, superiore al doppio di quella consentita, e quella di essersi posto alla guida in stato di alterazione psicofisica. Quest’ultima è poi decaduta per un mero vizio procedurale, l’imputato non sarebbe stato avvisato della possibilità di farsi assistere da un difensore di fiducia durante gli accertamenti. 
Ciò tuttavia non gli ha evitato una pena importante, quantificata alla fine in tre anni e quattro mesi, partendo da una base di cinque poi ridotta di un terzo in virtù del rito scelto. Una condanna che non gli consentirà di beneficiare della sospensione condizionale: quando diverrà esecutiva, il suo legale potrà chiedere l’affidamento in prova ai servizi sociali. 

Sammy El Fartass, nato a Dolo da papà origine marocchina e mamma italiana, era conosciutissimo e ben voluto. A Mira abitava con i genitori, era legatissimo sia ai nonni materni e alla nonna paterna in Marocco, da cui trascorreva le vacanze. Era speciale il suo rapporto con il papà, anche dal punto di vista lavorativo: il giovane, che faceva l’elettricista, da due anni era stato assunto nella stessa ditta dove lavora da anni il genitore.