Buche lungo la SR 308, un cartello dopo la morte di Giordano Sanginiti
“Attenzione, buche tra un chilometro”, buche che però restano ancora lì. Veneto Strade ha installato un cartello a un chilometro dal punto in cui ha perso lo studente 21enne di Mirano Giordano Sanginti sabato 4 febbraio. “Con un’indiretta ammissione di responsabilità grande come una casa – dichiara Studio3A – , nei giorni scorsi Veneto Strade ha apposto un cartello di avvertimento lungo la Regionale 308 (la “nuova” strada del Santo), prima dell’uscita per Bragni-Bagnoli, per avvisare per tempo gli utenti della presenza degli insidiosi avvallamenti sull’asfalto nel tratto sotto Campodarsego, a causa di uno dei quali il giovane miranese Giordano Sanginiti ha perso il controllo della sua moto Guzzi, perdendo purtroppo anche la vita nella rovinosa caduta”.
Per i suoi genitori, che per essere assistiti nella loro battaglia per la verità e la giustizia si sono affiati a Studio3A-Valore S.P.A. e all’avv. Davide Ferraretto, del Foro di Padova, avendo puntato fin da subito il dito sull’estrema pericolosità di quel pezzo di strada gravemente dissestato, una prima risposta per una maggiore sicurezza, soprattutto per gli utenti “deboli” come i motociclisti, e quanto meno un passo in avanti rispetto all’unico “cartello-beffa” che c’era prima dell’incidente, piazzato proprio nel punto in cui il ragazzo è caduto, con preavviso praticamente zero: il padre e la madre del ragazzo, l’indomani del fatale sinistro, avevano percorso per chilometri la SR 308, registrando in un video tutto il viaggio, e non avevano riscontrato alcun altro cartello che segnalasse il dissesto stradale, cartello apparso invece dopo alcuni giorni.
“Rimane però il tragico rimpianto che, come capita spesso, l’Ente gestore dell’arteria ha “fatto ammenda” ed è intervenuto troppo tardi per Giordano” riferisce ancora in una nota Studio3A. E, soprattutto, spiegano Elena e Antonio, la mamma e il papà del giovane, e ribadisce Riccardo Vizzi, Area Manager Veneto di Studio3A, “questo segnale stradale non è chiaramente sufficiente per rendere sicura quella strada e la speranza è che Veneto Strade non pensi di cavarsela solo così. La Regionale 308 va completamente sistemata e riasfaltata, e al più presto”.
L’obiettivo della famiglia della vittima è di evitare che la nuova strada del Santo provochi altre tragedie, perché la morte di Giordano almeno non sia stata del tutto vana, oltre ovviamente a quello di rendere giustizia al loro caro. E in tal senso la tardiva installazione del cartello di pericolo è un elemento che sicuramente terrà in considerazione nella sua inchiesta il dott. Andrea Girlando, il Pubblico Ministero della Procura che ha aperto un procedimento penale, per ora contro ignoti, sull’incidente costato la vita a Sanginiti e sul quale la famiglia auspica che quanto prima possa essere disposta anche una perizia cinematica per fare piena luce sull’esatta dinamica, le cause e tutte le responsabilità.