la Redazione

Papa Francesco a Venezia: le tappe della visita del Santo Padre. Folla di fedeli

E' terminata, con tantissimi saluti ai fedeli, la visita a Venezia di Papa Francesco. Una visita, a detta dei presenti in Piazza San Marco, emozionante. Non solo persone da Venezia e dal Veneto, ma da tutta Italia e dal mondo come Argentina e Brasile.

ORE 12.30: Papa Francesco è uscito verso la riva del bacino di San Marco, dove si è imbarcato su una motovedetta per tornare al carcere della Giudecca, e da lì ripartire in elicottero alla volta del Vaticano. A salutarlo, davanti alla Basilica, gli operatori della Croce Rossa, a cui ha rivolto la richiesta di pregare per lui, e alcune monache, che si sono intrattenute per pochi minuti. Lungo la piazzetta di San Marco lo hanno salutato e applaudito i giovani che erano giunti con lui dalla Madonna della Salute.

ORE 12.20: Papa Francesco è entrato nella Basilica di San Marco per la visita e la preghiera davanti alle spoglie dell'Evangelista. Ultima tappa del programma veneziano prima del ritorno al carcere femminile della Giudecca da dove il Pontefice ripartirà in elicottero alla volta della Santa Sede.

ORE 12.15: Papa Francesco lasci l'altare e torna a salutare i fedeli in Piazza San Marco prima di entrare nella Basilica di San Marco per un momento riservato di preghiera.

ORE 12.10: Il Papa al Regina Coeli, al termine della messa a piazza San Marco a Venezia, ha pregato per la pace. "Penso alla martoriata Ucraina, alla Palestina, a Israele, ai Rohingya, e alle tante popolazioni che soffrono a causa di guerre e violenze. Il Dio della pace illumini i cuori perché cresca in tutti la volontà di dialogo e ri conciliazione", ha detto Papa Francesco.
Ha rivolto il suo pensiero anche alla tragica situazione in cui vive Haiti. "Anche da qui, come ogni domenica, vogliamo invocare l'intercessione della Vergine Maria per le tante situazioni di sofferenza nel mondo. Penso ad Haiti dove è in vigore lo stato d'emergenza e la popolazione è disperata per il collasso del sistema sanitario, la scarsità del cibo e le violenze che spingono alla fuga. Affidiamo al Signore i lavori e le decisioni del nuovo consiglio presidenziale di transizione, insediatosi giovedì scorso a Port-au-Prince affinché, con il rinnovato sostegno della comunità internazionale, possa condurre il Paese a raggiungere la pace e la stabilità di cui tanto hanno bisogno".

ORE 12.00: Papa Francesco ringrazia i fedeli e tutti coloro che lo hanno ospitato a Venezia: “Per favore non dimenticatevi di pregare per me perchè questo lavoro non è facile”. Ancora una volta è stato applaudito.

ORE 11.52: Il Cardinale Moraglia saluta Papa Francesco: “A nome mio, dei fedeli e della città le diciamo grazie”. Ed esplode un applauso in Piazza San Marco. 
La Chiesa di Venezia metterà a disposizione otto minialloggi per soggetti fragili, in particolare donne che cercano il reinserimento sociale ha annunciato il patriarca di Venezia, durante il saluto a papa Francesco alla fine della messa celebrata in piazza San Marco. Si tratta di un "segno concreto e duraturo" della visita del Pontefice, come ha sottolineato Moraglia. Gli alloggi sono ricavati nella "Casa della carità", ex convento "delle Muneghette" nel centro storico. Nell'indirizzo di saluto, Moraglia ha ricordato che "gli abitanti di Venezia e delle terre del Nordest sono persone laboriose, oneste, generose In passato hanno vissuto sulla loro pelle, e quindi sanno bene cosa voglia dire lasciare la propria terra e migrare. Sì, conoscono bene il dramma che oggi molti vivono". 
E sottolineando la fragilità di Venezia, "ponte fra Oriente e Occidente, crocevia di popoli, culture e differenti fedi", ha detto che in essa "trovano puntuale riscontro" i temi delle encicliche, "rispetto e cura del creato e della persona, iniziando dal bene sommo della vita, che sempre va rispettata e amata, soprattutto quando è fragile - ha concluso - e chiede d'essere accolta".
"Caro Papa Francesco, la Madonna della Salute l'accompagni sempre". Infine, Moraglia ha rivolto al Papa "il saluto caro ai veneziani: viva San Marco, viva Venezia!".

ORE 11.05: L'omelia di Papa Francesco, prima commenta e spiega il Vangelo che parla della metafora della vite e aggiunge: “Non dobbiamo spezzare il legame con Dio. Rischiamo di diventare rami secchi. Deve essere uno scambio per mantenere in vita la fede e la speranza. Penso alla lunga storia che lega Venezia alla produzione del vino e alla cura dei vigneti. Il messaggio non è difficile da cogliere: la fede in Gesù e il legame con lui ci apre ad accogliere il legame con Dio per non restare con il cuore arido. Venezia, costruita sulle acque è unica e rara. Senza la cura e la sua salvaguardia potrebbe cessare di esistere. Così è pure la nostra vita. Solo se restiamo legati a Dio ci preserviamo. Ciò che conta è rimanere nel signore e dimorare in lui. Restando uniti a Cristo potremo portare i frutti del Vangelo dentro la realtà che abitiamo: frutti di giustizia e di pace, frutti di solidarietà e di cura vicendevole; scelte di attenzione per la salvaguardia del patrimonio ambientale ma anche di quello umano, non dimentichiamo la grande umanità nostra: abbiamo bisogno che le nostre comunità cristiane, i nostri quartieri, le città, diventino luoghi ospitali, accoglienti, inclusivi.
Papa Francesco viene applaudito dagli oltre 10.500 fedeli. “Non dimentichiamoci del nostro patrimonio umano, quello che Dio ci ha donato. Siamo accoglienti e inclusivi. Venezia da sempre luogo di incontro e scambio culturale. Deve essere accessibile a tutti, anche agli ultimi” ha detto Papa Francesco. “Venezia terra che fa fratelli” ha concluso.

ORE 11.00: Sono circa 10.500 le persone presenti a piazza San Marco, a Venezia, per la messa celebrata da Papa Francesco. Lo riferisce la sala stampa della Santa Sede.

ORE 10.55: E’ iniziata con la processione la messa di Papa Francesco in Piazza San Marco. Poco prima dell’avvio della celebrazione è stata scoperta la Madonna della Salute, traslata dalla Basilica ieri mattina, ed è stata posizionata al lato destro dell'altare.

ORE 10.40: Il Papa si prepara a celebrare la messa e prende posto sull'altare in Piazza San Marco.

ORE 10.15: Papa Francesco è giunto in piazza san Marco, tappa finale della sua visita a Venezia, dove celebrerà la Messa davanti a oltre diecimila fedeli giunti dalla diocesi lagunare e da quelle del Triveneto. A bordo della papamobile elettrica, il Pontefice ha lasciato la Basilica della salute e ha attraversato il Canal Grande attraverso il ponte di barche appositamente allestito. A seguirlo i giovani che lo hanno accolto e ascoltato alla salute. In piazzetta e poi in piazza, papa Francesco ha compiuto alcuni giri fra i settori in cui sono stati sistemati i fedeli. Sul grande palco allestito davanti all'Ala Napoleonica, di fronte alla basilica marciana, si terrà la celebrazione.
Il Papa ha attraversato tutti gli angoli della piazza più volte per salutare i fedeli. Davanti a lui, una platea di 10 mila persone. L'arrivo del Papà è in largo anticipo rispetto al programma. Il grande altare è stato allestito davanti al museo Correr. Nelle prime file ci sono il presidente veneto Zaia, con gli assessori regionali; il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, con la sua Giunta e i consiglieri.
La messa è prevista alle 11.

ORE 10.10: Papa Francesco ha lasciato il campo della Basilica della Salute e, a bordo della papamobile, sta attraversando il ponte di barche realizzato sulla laguna, che lo farà giungere ai Giardinetti di San Marco. Ai lati del ponte decine di imbarcazioni, chi dal Canal Grande, chi dal bacino San Marco, hanno salutato il passaggio del Santo Padre.

ORE 10.00: I giovani donano al Santo Padre una forcola di legno realizzata a mano. La forcola è simbolo della gondola e della città di Venezia. L'omaggio per ringraziarlo della visita. La forcola, una vera scultura in legno, è lo scalmo sul quale si fa perno con il remo per vogare sulle gondole e le barche veneziane. La forcola regalata al Santo Padre è stata realizzata dal maestro d'ascia Matteo Tamassia. Un regalo che ha anche un valore simbolico: in un momento in cui tutti percorrono una strada, "si deve avere coraggio di andare contro corrente", invito che proprio Francesco ha rivolto ai giovani.

ORE 09.35: Papa Francesco saluta i giovani e scatta un forte applauso. “Che bello trovarci insieme. Oggi siamo qui per riscoprire la bellezza che noi siamo. Venezia, città della bellezza". Ai giovani suggerisce due verbi per la vita: "Alzarsi e andare".
Accanto al Pontefice il Patriarca Francesco Moraglia. “Non siate creatori di social compulsivo, ma imitare lo stile di Dio, della gratuità. Creatori di bellezza. Siate rivoluzionari. Donatevi senza paura” ha detto il Pontefice. “Giovane: innamorati della tua vita. Cammina con gli altri. Alzati e vai” ha detto ancora. “Siamo qui per riscoprire la bellezza del Signore, di un giovane che ama i giovani, il nostro Dio ci sorprende sempre. Amici, qui a Venezia, città della bellezza, viviamo momenti di incontro. Stasera e nei giorni a venire ricordiamoci di accogliere la bellezza. Dobbiamo alzarci e guardare la vita, non stare seduti sul divano. Avete immaginato un giovane seduto tutto il tempo sul divano? Siamo preziosi e insostituibili", afferma Papa Francesco.
"Alzarsi da terra, perché siamo fatti per il Cielo. Alzarsi dalle tristezze per levare lo sguardo in alto. Alzarsi per stare in piedi di fronte alla vita, non seduti sul divano". "Alzati e vai", ha ripetuto più volte il Papa ai giovani di Venezia e di tutto il Triveneto, facendolo ripetere anche ai giovani. "Ognuno ha un tesoro da condividere con gli altri, questo non è autostima, è realtà", ha detto il Papa ai ragazzi.

ORE 09.30: "Santo Padre, la ringraziamo per la sua presenza di oggi, qui tra i giovani delle 15 diocesi del Veneto. L'abbiamo accolta come ci ha aveva chiesto lei in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù: facendo rumore, cantando e applaudendo". Così i ragazzi e le ragazze radunati in campo della Salute a Venezia per incontrare Papa Francesco l'hanno salutato, dopo uno scroscio di applausi sulle note di Emmanuel, dopo il suo ingresso sulla papa mobile, insieme al patriarca di Venezia, Francesco Moraglia.

ORE 09.25: Papa Francesco è giunto poco fa alla Basilica della Madonna della Salute, a Punta della Dogana, seconda tappa della sua visita a Venezia. Francesco è stato accolto dagli applausi dei 1700 giovani delle diocesi del Triveneto, appartenenti a gruppi parrocchiali e scout. Terminato l'incontro, il Santo Padre si sposterà con la papamobile lungo un ponte di barche che attraversa la laguna, collegando Punta della Dogana all'area di Piazza San Marco, dove verrà celebrata la messa, davanti a 10mila fedeli.

ORE 9.15: Uscendo dal carcere della Giudecca di Venezia, Papa Francesco ha salutato alcuni bambini che gli hanno consegnato dei disegni. Poi il Papa ha risposoto alle domande di un giornalista locale: "Come ha trovato Venezia?". "Fresca!". Sulla visita in carcere ha detto: "Il carcere è una preferenza per me. Ogni volta che vado in carcere dico: perché loro e non io?". Lo riferiscono sui social i media vaticani.

ORE 09.10: Papa Francesco ha lasciato il carcere della Giudecca, prima tappa della sua visita a Venezia, per spostarsi con un motoscafo della Guardia di Finanza nella della Basilica della Madonna della Salute, dove avrà l'incontro con circa 1700 giovani della diocesi. Il palco da cui parlerà il Santo Padre è stato allestito sul campo che si apre davanti alla Basilica, a pochi passi da Punta della Salute, uno dei luoghi più spettacolari della città, affacciato sul bacino di San Marco.

ORE 09.00: Il Papa invita l'arte a fare "rete", "collaborando per liberare il mondo da antinomie insensate e ormai svuotate, ma che cercano di prendere il sopravvento nel razzismo, nella xenofobia, nella disuguaglianza, nello squilibrio ecologico e dell'aporofobia, questo terribile neologismo che significa 'fobia dei poveri'. Dietro a queste antinomie c'è sempre il rifiuto dell'altro. C'è l'egoismo che ci fa funzionare come isole solitarie invece che come arcipelaghi collaborativi", ha detto il Papa parlando agli artisti. "Vi imploro, amici artisti, immaginate città che ancora non esistono sulla carta geografica: città in cui nessun essere umano è considerato un estraneo. È per questo che quando diciamo 'stranieri ovunque', stiamo proponendo 'fratelli ovunque'", ha sottolineato ancora Papa Francesco.

ORE 08.45: Il Papa alla Biennale. "Il mondo ha bisogno di artisti. Lo dimostra la moltitudine di persone di ogni età che frequentano luoghi ed eventi d'arte" ha detto il Papa nel discorso agli artisti. "Vi confesso - ha proseguito - che accanto a voi non mi sento un estraneo: mi sento a casa. E penso che in realtà questo valga per ogni essere umano, perché, a tutti gli effetti, l'arte riveste lo statuto di 'città rifugio', una città che disobbedisce al regime di violenza e discriminazione per creare forme di appartenenza umana capaci di riconoscere, includere, proteggere, abbracciare tutti. Tutti, a cominciare dagli ultimi".

ORE 08.30: "Care sorelle oggi tutti usciremo più ricchi d questo cortile. Forse quello che uscirà più ricco sarò io". Così il Papa che nel cortile del carcere della Giudecca dove è scattato il primo applauso. Alcune delle donne avevano gli occhi lucidi. Le detenute hanno poi fatto dono al Santo Padre di alcuni dei prodotti che realizzano nei laboratori del carcere: saponi naturali, bagno schiuma, ed anche una nuova papalina bianca, che Francesco ha messo subito al posto della propria.

ORE 08.15: "Il carcere è una realtà dura, e problemi come il sovraffollamento, la carenza di strutture e di risorse, gli episodi di violenza, vi generano tanta sofferenza". Lo ha detto il Papa alle detenute della Giudecca a Venezia invitando a "non togliere la dignità a nessuno". Il carcere "può anche diventare un luogo di rinascita, morale e materiale, in cui la dignità di donne e uomini non è 'messa in isolamento', ma promossa attraverso il rispetto reciproco e la cura di talenti e capacità".
"Ho desiderato incontrarvi all'inizio della mia visita a Venezia per dirvi che avete un posto speciale nel mio cuore. Vorrei, perciò, che vivessimo questo momento non tanto come una 'visita ufficiale' del Papa, quanto come un incontro in cui, per grazia di Dio, ci doniamo a vicenda tempo, preghiera, vicinanza e affetto fraterno. Oggi tutti usciremo più ricchi da questo cortile, forse chi uscirà più ricco sarò io, e il bene che ci scambieremo sarà prezioso", ha detto Papa Francesco. “È il Signore che ci vuole insieme in questo momento, arrivati per vie diverse, alcune molto dolorose, anche a causa di errori di cui, in vari modi, ogni persona porta ferite e cicatrici. E Dio ci vuole insieme perché sa che ognuno di noi, qui, oggi, ha qualcosa di unico da dare e da ricevere, e che tutti ne abbiamo bisogno, ognuno di noi ha una propria singolarità, un dono per offrirlo e condividerlo. E' fondamentale che anche il sistema carcerario offra ai detenuti e alle detenute strumenti e spazi di crescita umana, spirituale, culturale e professionale, creando le premesse per un loro sano reinserimento. Per favore, non 'isolare la dignità', ma dare nuove possibilità” ha detto il Papa nel suo primo discorso a Venezia.
"Non dimentichiamo che tutti abbiamo errori di cui farci perdonare e ferite da curare, io anche, e che tutti possiamo diventare guariti che portano guarigione, perdonati che portano perdono, rinati che portano rinascita. Cari amici e amiche, rinnoviamo oggi, io e voi, insieme, la nostra fiducia nel futuro". Lo ha detto il Papa nel discorso alle detenute al carcere della Giudecca. "Non chiudere la finestra, per favore, sempre guardare al futuro, sempre guardare con speranza", ha aggiunto Papa Francesco.

ORE 08.00: Papa Francesco è arrivato a Venezia. L'elicottero partito dal Vaticano è atterrato poco fa nel cortile del carcere femminile della Giudecca, prima tappa della sua visita nella città lagunare, che dopo un incontro con i giovani, davanti alla Basilica della Salute, si concluderà con la Messa a San Marco. Nel carcere il Santo Padre incontrerà le detenute dell'istituto penitenziario, e visiterà il padiglione della Santa Sede alla Biennale di Venezia, intitolato "con i miei occhi".
Il Papa, come primo gesto nella sua visita a Venezia, sta salutando, una ad una, le circa ottanta donne detenute che lo attendevano alla Giudecca. Accanto al Papa il Patriarca di Venezia Francesco Moraglia.

LA GIORNATA Papa Francesco ha lasciato l'eliporto del Vaticano alle ore 6,32 in direzione Venezia dove visiterà la Biennale, incontrerà i giovani, e celebrerà la messa a piazza San Marco.

È una giornata storica per Venezia con l'attesissima visita di papa Francesco: prima il carcere della Giudecca e la biennale, poi l'incontro con i giovani alla Basilica della Madonna della Salute e infine la Santa Messa in Piazza San Marco. Il Pontefice lascerà la città lagunare dopo un momento di preghiera privato davanti alle reliquie di San Marco.
Sono iniziate intorno alle ore 7 le operazioni per l'afflusso dei fedeli in piazza San Marco a Venezia, dove Papa Francesco celebrerà la messa alle ore 11, al termine della sua visita nella città lagunare. L'entrata ai varchi intorno all'area marciana si volge in maniera ordinata, e sul grande palco dove è stato allestito l'altare per le celebrazione, si sono disposti i componenti dell'orchestra che accompagnerà i canti. I fedeli hanno la possibilità di vedere le tappe della visita papale da alcuni maxi schermo. Un primo applauso si è già levato dalla piazza quando Papa Francesco è stato visto arrivare nel carcere femminile della Giudecca.